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GIANCARLO FANCEL AD GENERALI ITALIA

Confcommercio: conciliare vita-lavoro è possibile, imprese più attente e attive

Il rapporto “Welfare Index Pmi 2024”
giovedì, 20 Giugno 2024
1 minuto di lettura

Una conciliazione vita-lavoro, un impegno ad evitare affanni e rendere l’esistenza di chi lavora meno difficile e ad ostacoli. Su questo profilo le imprese italiane stanno migliorando le loro attività con un impegno propositivo importante. Lo racconta il rapporto “Welfare Index Pmi 2024”, di Confcommercio: tre imprese su quattro hanno superato il livello medio, una su tre ha un livello alto o molto alto. Per la Confederazione infatti: “è un importante aiuto per le famiglie e contro il gender gap”.

La crescita delle opportunità

Secondo il rapporto il 75% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello medio di welfare aziendale e quelle con un livello alto e molto sono passate dal 10,3% del 2016 al 33,3%, con un aumento dell’8% negli ultimi due anni. “Nel contempo”, osserva la Confcommercio, “si sono dimezzate – dal 48,9% al 25,5% – le pmi con un livello iniziale (il loro welfare consiste sostanzialmente nell’adozione delle misure previste dai contratti collettivi)”. Il rapporto “Welfare Index Pmi 2024” sullo stato, giunto alla ottava edizione, è stato promosso da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confcommercio, Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni.

Conciliare vita-lavoro

Alla iniziativa hanno partecipato circa 7mila imprese – più del triplo rispetto alla prima edizione – attive in tutti i settori produttivi, di tutte le dimensioni e da tutta Italia. “Le misure di welfare”, spiega Laura Bernini, responsabile settore welfare pubblico e privato di Confcommercio, “mirate a favorire una maggior conciliazione vita-lavoro e al rafforzamento del secondo pilastro previdenziale e assistenziale rappresentano un importante aiuto per le famiglie e un significativo passo volto al superamento del gender gap occupazionale, retributivo e conseguentemente pensionistico. Il sistema multipilastro di welfare, nel quale da sempre crediamo, e il recente rinnovo del nostro contratto collettivo di lavoro vanno in questa direzione al fine di perseguire efficienza, equità e inclusività, agendo su servizi e costi che, in assenza di interventi di tipo collettivo, sarebbero oneri a carico delle famiglie e delle categorie più fragili”.

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