Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina potrebbe invitare la Russia al prossimo incontro previsto con i partner internazionali per elaborare una formula per i futuri colloqui di pace. La Conferenza di pace in Svizzera non ha avuto successo proprio per l’assenza di una delle due parti in conflitto. Ora Yermak conferma che l’Ucraina “pensa che sia possibile invitare un rappresentante della Russia” in un prossimo incontro. Per il Segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, invece, la Conferenza svizzera “è stata una cosa utile, certo aveva il limite che è stato rilevato da molti degli oratori, di non avere la presenza della Russia. La pace si fa sempre insieme”. “Ho sentito – e questo mi è piaciuto – da parte di molti: noi non siamo in guerra con la Russia, ma siamo qui per cercare una via di pace tra Russia e Ucraina. È una pace, soprattutto, come ho ricordato, con questo aggettivo ‘giusta’ che si fonda sui principi del diritto internazionale e alla stretta adesione alla Carta dell’Onu.” Poi, conclude Parolin, “c’è il principio della fraternità, principio metagiuridico ma che poi trova anche delle applicazioni concrete anche negli ordinamenti. Se non facciamo lo sforzo di sentirci fratelli in questo mondo, non riusciremo mai a superare le conflittualità”.
Putin con Kim Jong-un
E da Mosca, in questi giorni, il Presidente Vladimir Putin è volato in Corea del Nord e in Vietnam per raccogliere armi e munizioni e accordi bilaterali di reciproca assistenza “a lungo termine” e intervento militare nel caso uno dei due paesi venisse attaccato. Rinsaldato l’asse con Kim Jong-un per una “cooperazione strategica” “non è diretta contro alcun Paese” e che mira ad assicurare una maggiore stabilità nella regione del nord-est asiatico. Il Presidente russo ha annunciato la cooperazione “basata sui principi di uguaglianza e dirispetto reciproco degli interessi” perché Russia e Corea del Nord “sono legate da diversi decenni da una solida amicizia e da stretti rapporti di vicinato”. Mosca a sta combattendo “contro decenni di politiche egemoniche e imperialiste degli Stati Uniti e dei suoi satelliti contro la Russia” ha sottolineato Putin aggiungendo di “apprezzare il sostegno sistematico e permanente alla politica russa, anche sulla questione Ucraina”. La Corea del Nord non dispone di grandi arsenali militari, ma secondo alcuni report internazionali fornisce alla Russia lanciamissili e vettori balistici. Alla Corea, invece, servono beni primari, carburante e tecnologia. Durante la sua visita ufficiale a Pyongyang, Vladimir Putin, ha fatto fare un giro su una limousine Aurus di fabbricazione Russia al leader nordcoreano che si è seduto sul posto del passeggero. Il Presidente russo ha regalato a Kim Jong-un l’auto di lusso oltre a un servizio da tè e un “bastone da ammiraglio.”
Blinken contro l’aiuto ai russi
Più preoccupante per gli americani, comunque, è il sostegno della Cina alla Russia. Washington teme che l’appoggio del Cremlino incoraggi il dittatore coreano a destabilizzare la penisola, ma più ancora si cerca di contrastare l’appoggio che arriva da Pechino: “Il sostegno della Cina alla Russia nella guerra contro l’Ucraina deve finire”, ha dichiarato prima dell’incontro il Segretario di Stato Antony Blinken in una conferenza stampa a Washington con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “E faremo di tutto per tagliare anche il sostegno della Corea del Nord”.
Estonia vuole inviare truppe a Kiev
Intanto in Europa l’Estonia dichiara che l’invio di proprio personale militare in Ucraina “non è una linea rossa”. Lo ha affermato l’ambasciatrice in Ucraina, Anneli Kolk, in un’intervista a Rbc-Ukraine: “Abbiamo detto che siamo pronti a discuterne”, ha spiegato, “speriamo in una posizione comune della Nato o dell’Unione Europea, e i nostri leader, in particolare il ministero della Difesa, ne stanno discutendo, e recentemente hanno detto che per noi nulla è impossibile. Abbiamo addestrato istruttori ucraini sul nostro territorio”.