È dal 1°gennaio del 2024 che l’Italia ha assunto la Presidenza del G7, la settima volta da quando, 50 anni fa, è stato dato luogo al gruppo intergovernativo delle 7 nazioni, Italia compresa. Il fine è la difesa della libertà e della democrazia nella gestione delle sfide globali che l’Italia sente come responsabilità storica nella più ampia visione di questo sistema internazionale basato sulla forza del diritto e sui principi sanciti nell’articolo 11 della nostra Costituzione.
Delle complessive 20 riunioni ministeriali in calendario e programmate su tutto il territorio nazionale, di cui numerose già effettuate, non vi è alcuna ombra di dubbio che l’appuntamento centrale è l’attuale vertice dei leader in corso dal 13 al 15 giugno in Puglia, Borgo Egnazia nella suggestiva Valle d’Itria nel cui logo del G7 è stata incastonata.
Vi sono sul tappeto temi di importanza strategica sia per il nostro presente e sia per il nostro futuro, tra i quali è centrale, ed altamente sentito, il rapporto con le nazioni in via di sviluppo e intorno alle economie emergenti. L’Africa è destinata a occupare un posto di rilievo insieme alle questioni migratorie, a quelle climatiche, energetiche e alla sicurezza alimentare.
Un posto di rilievo e, per alcuni versi, anche questo centrale, la Presidenza italiana – in armonia con la volontà del Santo Padre, Papa Francesco, e con la sua diretta partecipazione – lo ha riservato all’intelligenza artificiale, di cui Padre Benanti, Consigliere del Papa, ha anticipato alcuni concetti in parte già espressi, ribadendo come: “L’intelligenza artificiale è un moltiplicatore e quindi può moltiplicare anche le disuguaglianze tra i paesi” e, come tale “un tema non solo per gli addetti ai lavori, ma diventato politicamente sensibile”. Già in precedenza, analizzando il sistema creativo dell’IA attraverso il ricorso agli algoritmi, il Papa ebbe a sottolineare che bisogna non allontanarsi dall’etica, coniando così il termine algor-etica proprio perché l’intelligenza artificiale è incentrata sull’uomo e da lui deve essere controllata e mai farsi completamente sostituire.
Padre Benanti è l’unico italiano tra i 39 esperti dell’advisory board sull’IA delle Nazioni Unite e in Italia ha anche l’incarico di presidente della Commissione IA per l’informazione.
La preoccupazione attuale è che l’IA possa creare squilibri in termini di sviluppo sociale e opportunità nel mondo del lavoro, oltre a generare concorrenza sleale e false aspettative se non si interviene a regolamentare la ricerca tecnologica a livello planetario.
Il Governo italiano presieduto da Giorgia Meloni, in tale circostanza, sente il peso della responsabilità avendo, tra l’altro, gli occhi del mondo puntati addosso, dovendone tracciare la rotta.
Il tema più scottante è, sicuramente, la guerra in Ucraina e la violenza a Gaza, nonché la posizione della Cina e la decisione di fornire nuove armi, visto che Mosca è riuscita in parte ad aggirare le sanzioni imposte.
L’altro connesso tema cruciale è la minaccia del nucleare che richiede propositi unanimi sull’importanza di mantenere e rafforzare i trattati di non proliferazione e di spingere, cosa molto improbabile, per il disarmo nucleare.
Un argomento probabile in agenda e molto a cuore al Papa e che ha il suo peso anche sulla denatalità, è quello sull’aborto, benché sembra non trovi unanimi consensi.