martedì, 2 Luglio, 2024
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Gli elefanti africani si chiamano per nome attraverso vocalizzi personalizzati

I ricercatori: potremmo arrivare a interagire per comunicazioni semplici

Non c’è un vero e proprio ufficio anagrafe, ma gli elefanti africani, tra di loro, si chiamano per nome. Lo dice una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Ecology & Evolution e rimpallata da tutte le webzine. I ricercatori della Colorado State University in collaborazione con le organizzazioni Save the Elephants ed ElephantVoices, avevano già anticipato i risultati l’anno scorso, e adesso li confermano con la pubblicazione.

Le etichette vocali

Gli elefanti africani emettono vocalizzi come se fossero “etichette vocali” simili a nomi. Non fanno come i pappagalli o i delfini che “imitano” i suoni dell’animale destinatario, ma appunto emettono “vocalizzi personalizzati”. Cosa che farebbe pensare anche al fatto che potrebbero elaborare pensieri astratti. Secondo i ricercatori le “capacità cognitive degli elefanti” – chesono sostanzialmente in grado di inventare nomi precisi, gli uni per gli altri – “implicano una certa capacità di pensiero astratto: devono essere in grado di apprendere questo suono arbitrario e associarlo ad altri individui e essenzialmente chiamarsi per nome.” Michael A. Pardo, primo autore dello studio spiega che si tratta di un sistema di comunicazione utilizzato, in particolare, quando gli animali si trovano separati, devono avvertire di un pericolo o richiamare l’attenzione dei cuccioli.

Gli studi dal 1986

Il lavoro di osservazione è stato svolto in un quadriennio in Kenya, nella riserva nazionale di Samburu – sul fiume Uaso Nyiro, a circa 350 chilometri a nord di Nairobi – e nel parco nazionale di Amboseli, un’area naturale protetta istituita nel 1974, a circa 240 chilometri a sud di Nairobi. Nello studio precedente erano state svolte osservazioni nel Parco Nazionale di Amboseli e nelle riserve nazionali di Samburu e Buffalo Springs tra il 1986 e il 2022. Sono stati registrati centinaia di vocalizzi e oragrazie alle classificazioni fatte con l’intelligenza artificiale sono state individuate le piccole differenze di vocalizzi e le associazioni di questi ai diversi animali. Il tipo più comune di chiamata di elefante è un rombo, di cui ci sono tre sottocategorie. I cosiddetti rombo di contatto sono usati per chiamare un altro elefante che è lontano o fuori dalla vista. I rimbombi vengono usati quando un altro elefante è a breve distanza. I “rumble” del caregiver, ad esempio, sono usati da un’adolescente o da una femmina adulta verso un cucciolo di cui si stava curando.

“Parlare” con gli elefanti

George Wittemyer, uno degli autori della ricerca, ipotizza che conoscendo le modalità di comunicazione degli elefanti indiani sarà possibile comunicare con loro: “è difficile vivere con gli elefanti quando cerchi di condividere un paesaggio e loro mangiano i raccolti.” Per questo – dice – vorrei poterli avvertire: “Non venite qui, vi uccideranno se invadere questa area.” Gli elefanti, tra l’altro, sono a rischio estinzione a causa del bracconaggio per le zanne d’avorio e la perdita di habitat. Riuscire a trovare un modo per interagire potrebbe essere la soluzione a evitarne l’estinzione. Gli autori dello studio non sono stati in grado di determinare in modo definitivo se diversi elefanti hanno usato lo stesso nome per riferirsi allo stesso individuo, o se hanno affrontato lo stesso individuo con nomi diversi.

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