Seconda giornata di incontri per i Capi di Stato impegnati nel G7 in Puglia. Dopo la giornata di ieri, dove sul tavolo delle trattative è stata protagonista soprattutto l’Ucraina, oggi è stata la volta di Papa Francesco, volato in elicottero questa mattina a Borgo Egnazia. Il Pontefice, per la prima volta a questo tipo di summit, è arrivato intorno alle 12 e 15 di questa mattina. Accolto dalla Premier Meloni con una stretta di mano, ha partecipato ai lavori sull’Africa e il Mediterraneo, l’AI e l’energia. Papa Francesco, scendendo dall’elicottero, ha scherzato con il Primo Ministro italiano, rispondendo alla domanda “come sta?” con un sorridente “ancora vivo”.
Intorno alle 12.30 il Santo Padre ha iniziato i suoi incontri bilaterali, che lo hanno visto discutere, tra gli altri, con Zelensky, Biden, Macron e Trudeau. Verso alle 15, entrando nella sala dove si è tenuto l’incontro sull’intelligenza artificiale, il Vescovo di Roma è stato accolto da un lungo applauso. Accompagnato dalla Meloni e spostandosi in sedia a rotelle, ha salutato, uno a uno, tutti i presenti, prima di accomodarsi su una poltrona in posizione centrale.
L’Ucraina
Tra le tematiche della giornata, a farla da padrone ancora la questione ucraina. Gli incontri di ieri si sono conclusi con l’accordo stipulato tra Zelensky e Biden, con quest’ultimo che su ‘X’ esprime la sua soddisfazione: “Oggi gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno compiuto un passo per rafforzare la difesa dell’Ucraina nella guerra per la sua indipendenza. Firmando un accordo per sostenere gli sforzi dell’Ucraina per difendersi e scoraggiare future aggressioni, stiamo dimostrando a Putin che siamo uniti – ora e per i decenni a venire”. La replica del Cremlino non si è fatta attendere. Come riportato dall’agenzia Ria Novosti, il Presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che la Russia è pronta a un cessate il fuoco e a iniziare negoziati, a condizione che le truppe ucraine si ritirino completamente dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhya e Kherson. Inoltre, ha indicato che Kiev deve impegnarsi a non aderire alla Nato, mantenendo un profilo neutrale. Putin ha descritto questa mossa come una vera proposta per far finire l’azione militare, criticando nel contempo il summit sulla pace in Svizzera, previsto per domani, definendolo un inganno. Il Presidente russo ha anche parlato dei fondi russi congelati dalle sanzioni occidentali, definendolo un “furto che non rimarrà impunito” come riportato dall’agenzia Interfax.
Dura la risposta sul fronte ucraino. Il consigliere presidenziale Podolyak, tramite i socia,l non ha lasciato trasparire possibilità di aperture: “Non ci sono nuove ‘proposte di pace’ da parte della Russia. L’entità Putin ha espresso solo la ‘serie standard dell’aggressore’, già sentita molte volte. Il suo contenuto è piuttosto specifico, altamente offensivo per il diritto internazionale e parla in modo assolutamente eloquente dell’incapacità dell’attuale leadership russa di valutare adeguatamente la realtà”.
Anche il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha parlato di una “proposta non di pace ma di aggressione”.
La Cina
Il G7, nel frattempo, proprio oggi ha chiesto che la Cina fermi l’aiuto al Cremlino, come traspare dalla bozza del testo finale e che si adotteranno strategie per contrastare il commercio del petrolio, da parte della Russia, mediante la sua ‘flotta ombra’ utilizzata per aggirare le sanzioni.
Von der Leyen
Sempre sulla Cina, Ursula von der Leyen, ha dichiarato la sua soddisfazione nel trovare un accordo per valutare insieme le sovraccapacità di Pechino. Ha sottolineato che, nonostante le smentite, la Cina produce più di tutti i Paesi del G7 messi insieme, evidenziando le preoccupazioni riguardo alla strategia industriale di Pechino, sempre più orientata verso la spinta dell’export, con implicazioni crescenti per il resto del mondo. La Presidente della Commissione Ue ha sottolineato, poi, l’importanza per il G7 di assicurare equità nei mercati globali, senza distorsioni. Ha aggiunto che l’obiettivo deve essere quello di esercitare pressioni sulla Cina affinché adotti condizioni paritarie, sottolineando che senza tale influenza, la Cina non risponde adeguatamente alle richieste di equità. Infine, ha ribadito l’apertura del mercato europeo alla concorrenza, a patto che sia basata su condizioni eque, facendo riferimento alla decisione recente dell’UE sui dazi sui veicoli elettrici cinesi. Continuando sul fronte asiatico, il G7 ha anche condannato le incursioni di Pechino nel Mar della Cina.
Gaza
Altro fronte sul tavolo quello mediorientale. Il bilaterale tra Biden e Meloni “ha anche permesso di ribadire il comune impegno per un accordo complessivo con riferimento al conflitto a Gaza per la fine delle ostilità, la liberazione degli ostaggi e il rafforzamento del sostegno umanitario alla popolazione civile. È stata anche sottolineata l’importanza di riavviare il processo di pace con l’obiettivo della soluzione dei due Stati” riferisce una nota di Palazzo Chigi.