Da ieri Borgo Egnazia, in Puglia, è al centro dell’attenzione di tutto mondo. E lo sarà fino a domani, quando si tireranno le somme finali del Vertice del G7 che vede la partecipazione dei Capi di Stato e di governo dei sette Stati Membri (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America), oltre al Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in rappresentanza dell’Ue. Ma come da tradizione, prendono parte ai lavori anche i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati dalla Nazione che detiene la presidenza di turno, ossia proprio l’Italia.
“Tanto lavoro da fare”
Dalle crisi in atto in Ucraina al Medioriente alla sfida dell’intelligenza artificiale con la necessità di coglierne le opportunità controllandone i rischi passando dal tema dell’Africa e quindi della migrazione, sono tanti e importanti gli argomenti protagonisti di questo G7: “Abbiamo tanto lavoro da fare”, le parole del Primo Ministro, “ma sono certa che riusciremo in questi giorni a portare avanti un confronto che saprà regalare risultati concreti e misurabili”. Meloni ha parlato dell’importanza di un forum come questo che negli anni ha avuto un ruolo cruciale nella gestione delle crisi globali, “in particolare di quelle che mettono a repentaglio la nostra libertà e le nostre democrazie”. Un passaggio anche sulla decisione di organizzare il G7 in Puglia: “Non è stata una scelta casuale, questa è una Regione del Sud e noi vogliamo rafforzare il dialogo con le nazioni del Sud globale, perché questa terra è storicamente un ponte tra Occidente e Oriente, una terra di dialogo”. Gli obiettivi, per Meloni, devono essere valorizzare “ciò che ci unisce, rafforzare la nostra collaborazione e saper dialogare con tutti. Il G7 non è una fortezza chiusa in sé stessa che deve magari difendersi da qualcuno. È un’offerta di valori che noi apriamo al mondo per avere come obiettivo quello di uno sviluppo condiviso”.
Obiettivo Africa
La prima sessione dei lavori di ieri mattina è stata dedicata al tema ‘Africa, cambiamento climatico e sviluppo’. Il dibattito che ne è scaturito tra Meloni e il Presidente americano Joe Biden ha evidenziato una visione condivisa tra i due: costruire un futuro in cui le relazioni internazionali siano basate sulla cooperazione equa e sul rispetto reciproco, con il continente nero al centro di nuovi progetti di sviluppo e investimenti strategici. Il numero uno a stelle e strisce ha evidenziato che “che ci troviamo a una svolta storica di quelle che si verificano ogni sei-sette generazioni”, indicando che le decisioni prese in questo periodo avranno un impatto duraturo e significativo a livello globale. Il Premier ha evidenziato la necessità di cambiare la percezione e l’approccio verso l’Africa, spiegando che “per troppo tempo questa terra è stata fraintesa, sfruttata, guardata dall’alto. Invece è un continente pieno di sorprese se messo in condizione di sfruttare ciò che ha di straordinario. Tocca a noi collaborare con le nazioni africane e creare nuove opportunità di sviluppo, da pari a pari, per crescere insieme”.
Il G7 mira a contrastare l’influenza crescente della Cina in Africa, proponendo una rete di relazioni e investimenti che favorisca il riscatto economico del continente e garantisca sicurezza internazionale. L’approccio è quello di evitare le trappole del neocolonialismo, promuovendo invece una cooperazione paritaria con le nazioni africane. L’Italia, sotto la guida di Meloni, gioca una carta strategica con il ‘Piano Mattei’, un progetto accolto positivamente nella dichiarazione congiunta Biden-Meloni sulla “partnership per le infrastrutture globali e gli investimenti”. “Ho raccolto ampio sostegno e ampia condivisione per il ‘Piano Mattei’ per l’Africa, per l’approccio italiano di collaborazione da pari a pari.