venerdì, 28 Giugno, 2024
Politica

Il bipolarismo immaginario e un Terzo polo senza Renzi e Calenda

Dopo il voto

Un errore molto frequente nelle analisi del voto consiste nel vedere tendenze di lungo periodo in quelli che sono solo dati passeggeri. Così di volta in volta si è parlato con fretta eccessiva di “fine del bipolarismo” per rimangiarsi la profezia e sentenziare con altrettanta fretta la “vittoria del bipolarismo” .

Ulteriore stranezza è che quando si vota con leggi elettorali in parte maggioritarie il bipolarismo sembra scomparire, mentre il suo presunto trionfo esplode quando si vota con leggi proporzionali, come quella per il Parlamento europeo.

Invano Giovanni Sartori ha spiegato che le leggi elettorali non determinano ma, al massimo, facilitano un modellamento del sistema dei partiti. E veniamo all’oggi.

L’insuccesso di Renzi e Calenda che, separati, non hanno raggiunto la soglia del 4% viene considerato l’indicatore dell’avvento definitivo del bipolarismo. Sommati però, i due totalizzano il 7%.Nelle politiche del 2022 Azione-Italia Viva prese il 7,7% , Più Europa il 2,9% .Insieme costituiscono un polo di quasi l’11%. Non poco.

Con un elettorato fluido e metà degli elettori che non sanno chi scegliere, il terzo polo ha un suo spazio vitale che potrebbe giocare un ruolo di stabilizzatore del sistema se Renzi e Calenda si facessero da parte ed emergesse un leader, meglio se donna, giovane e capace di aggregare e non di dividere.

Il punto è un altro.

In Italia oggi non esistono due poli ma solo uno: quello di destra-centro che sembra aver raggiunto un discreto equilibrio. Merito della prudenza ed abilità di Giorgia Meloni che riesce a tenere la barra del suo partito e del Governo su una rotta moderata. Merito anche di Antonio Tajani che ha evitato lo sgretolamento di Forza Italia su cui puntava Renzi. La variabile Salvini è l’unico fattore di instabilità di quel polo che per ora non teme sconquassi visto l’appannamento definitivo del leader leghista che comunque non ha altre sponde se non quella dell’attuale coalizione.

Nell’area della sinistra non c’è un polo. Il Pd è in ripresa, i 5S sono boccheggianti , ma sono in crescita anche gli estremisti di Avs. Un Terzo polo non litigioso potrebbe evitare che il Pd possa cedere a tentazioni populistiche e demagogiche per ingraziarsi Conte, Bonelli e Fratoianni. Il Terzo Polo in Italia ha un ruolo mobile: può stabilizzare sia il centrosinistra che il centro-destra. E, in ogni caso, dare una casa agli elettori riformisti e moderati che non pensano agli schieramenti ma ai contenuti. E’ una missione delicata ma indispensabile per evitare derive estremistiche. Quelle sì che non dormono mai e sono sempre in agguato……

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