giovedì, 27 Febbraio, 2025
Politica

Le paure di Macron e Scholz… mentre in Italia vince la moderazione

Dopo il voto

Una volta tanto, Parigi e Berlino invidiano Roma. Vediamo perché.

I leader di Francia e Germania hanno un serio problema in casa e si chiama rigurgito di estremismo. Il partito del presidente francese, doppiato dalla destra estrema di Le Pen, cerca di arginare l’onda con le elezioni anticipate e spera che Bardella non riesca nè a sfondare nel primo turno nè ad avere alleati nel secondo. Un azzardo astuto ma necessario.

Più serio, anche se non con conseguenze immediate, è il problema di Scholz superato dai neonazisti filorussi dell’Afd, che conquistano gran parte dei Ländern dell’ex Germania Est: in pratica un mezzo fallimento dell’unificazione tedesca. A questo si aggiunga la nascita di un partito dell’estrema sinistra che ha già il 6,5% e la forte perdita di consenso dei Verdi.

A Roma, invece la musica è diversa. La maggioranza di governo esce rafforzata, ma, soprattutto, si consolidano Meloni e Tajani che rappresentano l’area moderata della coalizione, mentre fallisce il tentativo dell’ala estremista di Salvini di rialzare la testa, nonostante i voti riportati dal milite con le stellette.

E a sinistra? L’ala più populista e demagogica, rappresentata dai 5Stelle prende una sonora batosta: ulteriore segnale che senza reddito di cittadinanza e superbonus la sua base elettorale “clientelare” si è dileguata. Di questo si giova il Pd che non solo guadagna 6 punti ma raddoppia ampiamente la distanza da Conte e quindi può dettare le condizioni del campo largo.

Ma, si dirà, c’è il 6,7% riportato a sorpresa da Avs. Fratoianni rappresenta una sinistra estrema, che senza gli ambientalisti non andrebbe oltre 3,5 %.In ogni caso si tratta di una percentuale fisiologica e piuttosto ininfluente se si tiene conto che i due litiganti, Renzi e Calenda , sommando i loro insuccessi raggiungono il 7%. Insomma il centrodestra è sempre più moderato e il centrosinistra, potenzialmente, pure.

A Meloni ovviamente servono i voti di Salvini come Schlein ha comunque bisogno di quelli di Conte. Ma le due leader oggi sono più forti e possono dettare le condizioni. Anche perchè i due estremisti, Salvini e Conte, messi insieme oggi totalizzano un modesto 19%. Alle Europee di 5 anni fa insieme avevano il 51,4%… Se non è moderazione questa…

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