domenica, 29 Settembre, 2024
Società

Mattarella: “Il delitto Matteotti fu un attacco al Parlamento”

Il Presidente della Repubblica ricorda il deputato socialista a 100 anni dalla sua uccisione

Era il 10 giugno del 1924 quando Giacomo Matteotti, deputato socialista e acceso rivale del regime fascista, all’indomani del suo famoso discorso in cui denunciò le irregolarità elettorali e le violenze del partito del duce, fu rapito e assassinato da una squadra di sicari. Ieri, a 100 anni da quel barbaro assassinio compiuto da membri della ‘Ceka’, una polizia segreta fascista, le più alte cariche dello Stato hanno omaggiato la sua figura. A partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha depositato una corona di fiori sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma, proprio dove Matteotti fu rapito. Il Capo dello Stato ha ricordato, tramite una nota rilasciata dal Quirinale, il perché sia da considerarsi una data spartiacque quella del suo sequestro e dell’uccisione: “Il rapimento, cento anni or sono, del Deputato socialista Giacomo Matteotti, a cui fece seguito la sua crudele, barbara, uccisione, fu un attacco al Parlamento e alla libertà di tutti gli italiani e rappresentò uno spartiacque della storia nazionale. La violenza che, da subito, aveva caratterizzato le azioni del movimento fascista, dopo le aggressioni ai lavoratori organizzati nei sindacati e nelle cooperative, contro le Istituzioni, dai Comuni si rivolse al Parlamento”.

L’inquilino del Quirinale ha sottolineato l’importanza storica di quell’azione: “Quell’assassinio politico assunse una peculiare portata storica e simbolica. Lo Stato veniva asservito a un partito armato che si faceva regime, con la complicità della Monarchia. Giacomo Matteotti, Segretario del Partito Socialista Unitario, impegnato com’era per il riscatto dei ceti più poveri, apparteneva al gruppo di coloro che sapevano come le libertà dello Stato liberale dovevano sapersi tradurre in effettivi diritti per tutti gli italiani”.

“Un uomo di coraggio”

Il Presidente della Repubblica, nella conclusione del suo pensiero, ha ricordato le basi della lotta contro il regime fascista, su cui si basava il pensiero di Matteotti: “Il suo antifascismo poggiava su questa visione, opponendosi alle violenze esercitate contro i lavoratori dalle azioni squadriste. Manifestazione di un impegno che avrebbe trovato poi eco nella lotta di Liberazione e nella scelta repubblicana da parte del popolo italiano. Con lucidità Matteotti vide la progressiva demolizione delle libertà garantite dallo Statuto Albertino da parte del fascismo e ne denunciò conseguenze e implicazioni, mentre nelle classi dirigenti italiane non si faceva strada analoga coscienza. Il coraggio che animò la sua ultima, drammatica denuncia dai banchi di Montecitorio – ha chiosato Mattarella – costituisce non soltanto un inno alla libertà e un testamento politico di perenne validità ma, altresì, un atto di fedeltà al Parlamento. Quel Parlamento che costituisce il cuore di ogni democrazia viva e che venne umiliato dal regime, sino alla sua soppressione. La Repubblica si inchina alla memoria di Giacomo Matteotti, difensore dei ceti subordinati e martire della democrazia”.

Anche per Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presente alla commemorazione, ricordare il deputato socialista “è un dovere”. Le iniziative Non solo la cerimonia sul Lungotevere. Nel giorno dei 100 anni dalla scomparsa, altre iniziative hanno avuto luogo, sia in Italia che all’estero. Tra queste, la riapertura della casa-museo dell’Onorevole socialista a Fratta Polesine, riallestita e riorganizzata nel suo percorso di visita L’iniziativa di restauro è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, insieme Comune e all’Accademia dei Concordi di Rovigo, quest’ultima proprietaria dell’edificio. Anche la Biblioteca della Camera, nella Capitale, ha organizzato un’iniziativa, con una mostra dal titolo ‘Matteotti e il Parlamento’ a Palazzo Montecitorio, inaugurata il 30 maggio scorso dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana e dallo stesso Mattarella mentre il Museo di Roma a Palazzo Braschi ha effettuato un’apertura straordinaria per far visitare l’esposizione, allestita al suo interno, dal titolo ‘Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della democrazia’.

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