mercoledì, 26 Giugno, 2024
Esteri

Gli Usa accusano Hamas di cinismo. Ora risoluzione Onu per il cessate il fuoco

Egitto e Russia chiedono un tavolo di trattativa ai Paesi arabi

Mentre il Consiglio di sicurezza dell’Onu si esprime sulla risoluzione presentata dagli Stati Uniti nella quale si chiede il cessate il fuoco a Gaza, proposta accettata da Israele e rifiutata da Hamas, proprio il gruppo terroristico palestinese critica il Segretario di stato americano, Antony Blinken definendolo “uomo di parte” che “copre i crimini di Israele”. Sami Abu Zuhri, esponente di Hamas, ha dichiarato che “il discorso di Blinken durante la sua visita in Egitto è un esempio di parzialità verso Israele e offre una copertura americana all’olocausto condotto dall’occupazione a Gaza”. Blinken, che per l’ennesima volta in pochi mesi era nuovamente al Cairo, ha ribadito che spetta ad Hamas accettare i termini dell’intesa proposta dagli Stati Uniti e sempre secondo l’agenzia internazionale Reuters, avrebbe anche affermato che “il vero errore dell’accordo sarebbe Hamas”.

Accuse a tutto campo

Dunque nulla di fatto dagli accordi per una fine della guerra e Blinken ha chiesto ai Paesi arabi che “premano su Hamas” perché accetti la proposta statunitense. Secondo l’alto diplomatico la “stragrande maggioranza” degli israeliani e dei palestinesi vogliono la pace.” La sua settima visita in Medio Oriente proseguirà oggi in Israele dove incontrerà anche l’ex ministro Gantz che si è dimesso nei giorni scorsi in polemica con Netanyahu, poi andrà in Giordania e Qatar. “Il modo migliore per garantire meno vittime civili e per ottenere la liberazione degli ostaggi (anche americani) è accettare l’accordo di cessate il fuoco” tuttavia, ha detto il capo della diplomazia Usa, “Hamas continua a mostrare straordinario cinismo nelle sue azioni”. Ma il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha accusato Israele di voler bloccare qualsiasi accordo su una cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza. Ieri alcuni organi di informazione americani hanno rivelato che l’Amministrazione Biden starebbe trattando, senza Israele, per la liberazione degli ostaggi con cittadinanza statunitense.

Egitto e Russia aprono un tavolo

Si apre anche un altro spiraglio di trattative: il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha accolto con favore la proposta russa di tenere un incontro a livello di ministri degli Esteri tra Russia e cinque paesi arabi sul conflitto israelo-palestinese, per “alleviare le sofferenze del popolo palestinese e rilanciare il processo di pace”. Lo ha reso noto il ministero stesso riferendo dell’incontro avuto con l’omologo russo, Sergey Lavrov. L’incontro è avvenuto a margine della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi Brics nella città russa di Nizhny Novgorod.

Chi aiuta Hamas

Oltre a un giornalista anche un medico è accusato dall’esercito israeliano di aver prestato la propria casa per tenere prigionieri gli israeliani catturati da Hamas il 7 ottobre scorso. Per la liberazione degli ultimi quattro ostaggi, una donna e tre uomini, sono stati utilizzati due gli appartamenti: uno per Noa Argamani, e un altro per gli altri 3 maschi. Per l’ Idf, 3 dei 4 ostaggi liberati erano tenuti prigionieri nella casa di un giornalista di Al Jazeera, Abdullah Jamal. Ma Al Jazeera ha smentito e sostiene di non aver mai avuto a che fare con il giornalista.

Serbia vende armi a Israele?

Nel corso della guerra nella Striscia di Gaza è stato registrato un aumento delle vendite di armi serbe a Israele, trasportate su aerei militari israeliani. È quanto scrive il quotidiano Haaretz, riferendo di un’inchiesta condotta insieme alla Balkan Investigative Reporting Network (Birn) su sette voli dell’aeronautica israeliana dalla Serbia, avvenuti in coincidenza con un’impennata delle esportazioni di armi serbe verso Israele per un valore di 15,7 milioni di euro. Usando dati open source, complessivamente Birn e Haaretz hanno identificato sette voli militari israeliani verso la Serbia tra ottobre e maggio, e un ottavo condotto da un aereo di proprietà privata, noto per il trasporto di vari tipi di merci, comprese le armi.

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