venerdì, 22 Novembre, 2024
Politica

Le Europee rafforzano il governo. Meloni: “Noi i più forti in Ue”

Schlein: “Ma il Pd sta arrivando”. Amministrative: Cirio-bis in Piemonte, Cagliari e Bergamo al Centrosinistra, Pescara al Centrodestra

Il risultato delle elezioni europee ha portato alcune certezze: in particolare il rafforzamento del Centrodestra, il buon risultato del Partito democratico, il sorpasso di Forza Italia alla Lega, il calo del Movimento 5 Stelle e la sorpresa Avs grazie soprattutto all’exploit dell’attivista Ilaria Salis che ha racimolato 170mila preferenze.

Raggiante, e non potrebbe essere altrimenti, il Premier Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia ha sfiorato il 29% delle preferenze, confermandosi il primo partito in Italia e ottenendo una delle delegazioni più numerose a Strasburgo con oltre 20 eurodeputati: “Non era affatto scontato un risultato del genere”, le parole del Premier che ha ottenuto 2.368.684 voti personali, “e parlerei di un risultato clamoroso e commovente, anche perché nel resto dell’Europa tutti i partiti di governo hanno sofferto mentre noi siamo andati in controtendenza”.

“Grande responsabilità”

Il Primo Ministro si è detto soddisfatto per i risultati ottenuti dalla maggioranza in generale; Forza Italia e Lega mantengono una solida presenza, con gli azzurri al 9,72% e il Carroccio al 9,12% (curiosità, Roberto Vannacci è risultato essere il secondo più votato in assoluto con 500mila preferenze): “Usciamo forti e coesi da questo appuntamento elettorale, questo è uno sprone ad andare avanti e un messaggio molto chiaro da parte degli italiani: la conferma da parte dei cittadini deve essere accolta con responsabilità” ha detto Meloni che si è poi detta fiera del fatto che l’Italia arrivi al G7 con il “governo più forte di tutti. Questa è una cosa che non è accaduta in passato, che succede oggi, è una soddisfazione, ma è anche una grande responsabilità. Mi pare che il sistema italiano stia diventando di nuovo un sistema bipolare, è una buona notizia perché in questo modo ci sono visioni del mondo distinte e contrapposte che si confrontano e sulle quali si chiede ai cittadini da che parte stare. Oggi i cittadini ci hanno detto da che parte stanno, stanno dalla nostra parte”.

Di certo sul voto potrebbe avere pesato anche l’astensionismo, se si pensa che alle urne si sono presentati meno della metà degli aventi diritti, per la precisione il 49,69%: non era mai accaduto fino a questa tornata elettorale di avere un numero così basso. “Ma non credo che sia un dato da leggere a livello solo nazionale perché è andata così in tutta Europa. È un messaggio che dobbiamo leggere nel rapporto dei cittadini con l’Ue, i cittadini la percepiscono come qualcosa di distante che non li riguarda, anche se in realtà li riguarda eccome”, ha detto Meloni che ieri ha visitato Borgo Egnazia dove da giovedì si terrà il G7.

La telefonata

I voti di sabato e domenica hanno premiato anche il Pd (24%) che in pratica si è rilevato come la forza politica che è cresciuta di più guadagnando 5 punti: “Ma abbiamo anche 2 punti in più rispetto alle scorse elezioni europee, la distanza con Fratelli d’Italia si è accorciata quindi il messaggio a Meloni è che stiamo arrivando”, le parole della Segretaria dei dem Elly Schlein che ha parlato anche di una telefonata con Meloni: “Ci siamo sentite, come giusto che sia, per farci i complimenti per i reciproci risultati positivi”. Prossimo passo da fare, per Schlein, “trovare un’alternativa seria per questo Paese riunendo le opposizioni”. In programma anche un incontro con il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: “Ci sono temi su cui possiamo lavorare, come sanità, scuola, diritti e lavoro”. Ma l’avvertimento è chiaro: “La stagione dei veti è finita, non li abbiamo mai posti, ma non vogliamo subirli”.

Nota a margine: ottimo il risultato ottenuto tra i dem per il sindaco uscente di Bari Antonio Decaro, che va all’Europarlamento forte di 490mila preferenze.

Male Conte

Chi deve leccarsi le ferite è il M5S che ha subìto un forte calo, scendendo sotto la soglia del 10%. Conte ha definito il risultato “deludente”, riflettendo la perdita di consenso soprattutto nelle regioni meridionali e insulari, storicamente roccaforti del Movimento, dove l’affluenza è stata tra le più basse: 48,32% al Sud e 37,20% nelle Isole. Malissimo i partiti di Matteo Renzi (Stati Uniti d’Europa al 3,75%) e Carlo Calenda (Azione al 3,31%) che non avranno rappresentanti all’Europarlamento.

Von der Leyen e il Pse

Ma cosa succederà ora in Europa? La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha deciso di avviare il suo secondo mandato con il supporto del Partito socialista europeo per formare una nuova Commissione con una solida maggioranza Ursula. Ma non sono da escludere possibili collaborazioni con i Verdi e con il gruppo dei Conservatori e riformisti europei (Meloni è tra le figure di spicco) per un approccio pragmatico che mirerebbe a consolidare il consenso e a includere una gamma più ampia di visioni politiche.

Ma nonostante le aperture verso i Conservatori, von der Leyen si trova di fronte a una forte opposizione sia dai socialisti che dai liberali macroniani di Renew Europe che si oppongono fermamente a un’alleanza con l’Ecr, considerato troppo distante dalle loro posizioni politiche, soprattutto su temi cruciali come l’ambiente, i diritti umani e la governance economica.

Piemonte bis

Nel weekend si è votato anche per le Regionali in Piemonte: lo spoglio delle schede è iniziato alle 14 di ieri, ma non ci sono dubbi sulla conferma del Presidente uscente Alberto Cirio, con i 53.8% dei consensi. Il Centrosinistra ha segnato importanti successi nelle elezioni comunali, conquistando Cagliari e Bergamo al primo turno. In Sardegna, Massimo Zedda, già noto per il suo precedente mandato come sindaco, ha vinto con una solida maggioranza. Nella città lombarda, Elena Carnevali è riuscita a ottenere la fiducia degli elettori. Nel frattempo Carlo Masci di Forza Italia si è confermato sindaco di Pescara, mantenendo quindi il centro abruzzese sotto la guida del Centrodestra.

Le elezioni amministrative vedranno ora diversi importanti ballottaggi, con il Centrosinistra in vantaggio a Firenze, Bari e Perugia. Anche a Perugia, il Centrosinistra ha buone possibilità di vittoria, dopo anni di amministrazione del Centrodestra.

Da segnalare, infine, che dopo 20 anni la Lega perde il suo storico feudo di Pontida, un risultato simbolicamente importante che potrebbe riflettere cambiamenti nei sentimenti degli elettori lombardi. Di certo una brutta gatta da pelare per il leader Salvini.

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