giovedì, 4 Luglio, 2024
Esteri

La Cina sulla faccia nascosta della Luna. Portata anche strumentazione italiana

Successo della missione Chang’e-6. Raccolta di campioni e ritorno

C’è anche uno strumento italiano dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare italiano, denominato Inrri (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations) costituito da un retroriflettore laser passivo da utilizzare per la telemetria laser del lander nella sonda lunare cinese Chang’e-6 che ha toccato il suolo della Luna, sul lato nascosto del satellite. Lo riferisce Xinhuha, l’agenzia statale cinese. Ora la sonda si occuperà di raccogliere campioni, portando a termine il decennale programma spaziale di Pechino. L’allunaggio di Chang’e-6 è avvenuto nell’immenso bacino del Polo Sud-Aitken, un enorme cratere meteoritico. Come le precedenti dello stesso programma, la navicella spaziale prende il nome dalla dea cinese della luna Chang’e.

Esperimenti nei prossimi giorni

Secondo l’Agenzia spaziale cinese, sarà la prima volta che verranno raccolti campioni in questa area raramente esplorata della Luna. Il Chang’e-6 è impegnato in una missione tecnicamente complessa di 53 giorni, iniziata il 3 maggio scorso. Ora che la sonda è giunta a destinazione, tenterà di raccogliere il suolo e le rocce lunari e di effettuare altri esperimenti nella zona di atterraggio. Questo processo dovrebbe essere completato entro due giorni. Due i metodi di raccolta che saranno utilizzati: un trapano per raccogliere campioni sotto la superficie e un braccio robotico per afferrare i campioni dalla superficie. Il rientro a terra prevede una partenza senza precedenti, cioè dal lato della Luna che è sempre rivolto lontano dalla Terra.

La faccia nascosta

Gli scienziati affermano che il lato oscuro della Luna – così chiamato perché è invisibile dalla Terra, non perché non cattura mai i raggi del sole – è molto promettente per la ricerca perché i suoi crateri sono meno coperti da antiche colate di lava rispetto al lato visibile. Il materiale raccolto potrebbe far luce su come si è formata la Luna. E’ la seconda missione di ritorno di campioni della Cina e la prima in assoluto che recupererà campioni di terreno e roccia dalla faccia nascosta della Luna e di riportarli sulla Terra.

Anche strumenti francesi e svedesi

Tutti i campioni del suolo lunare riportati dalle missioni precedenti (programma Apollo e programma Luna) provengono dal lato visibile del nostro satellite naturale. Una missione simile MoonRise è stata proposta nel 2017 come parte del programma New Frontiers della Nasa ma non è stata selezionata. Oltre allo strumento italiano la missione utilizza anche apparecchiature francesi per studiare il trasporto della polvere lunare e uno svedese per rilevare e misurare gli ioni negativi riflessi dalla superficie lunare e per rilevare tracce di ghiaccio sulla superficie lunare.

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