Moody’s ha confermato il rating del Paese mantenendo il giudizio Baa3, mentre Standard & Poor’s ha declassato la Francia a causa dell’aumento del debito pubblico. Secondo l’agenzia, l’Italia bilancia un’economia diversificata e solidi indicatori finanziari con un debole potenziale di crescita e un alto debito pubblico. Nel 2023, il PIL italiano è cresciuto dello 0,9%, ma l’attuazione del PNRR migliorerà la crescita fino al 2026. A novembre 2023, la Commissione Europea ha approvato la versione rivista del PNRR per accelerarne l’esecuzione e sfruttare meglio i fondi. Anche i miglioramenti nel settore bancario sostengono la crescita economica. Tuttavia, “i miglioramenti strutturali derivanti dalle riforme del PNRR saranno probabilmente insufficienti per aumentare significativamente il potenziale di crescita dell’Italia e ridurre il debito in modo sostenibile.” S&P ha declassato la Francia da ‘AA’ a ‘AA-‘ a causa del “deterioramento della posizione fiscale”. In precedenza aveva declassato i cugini d’oltralpe solo due volte, nel 2012 e nel 2013.
Altre nazioni
La Francia è uscita dal gruppo con Belgio e Regno Unito, ma ha un rating migliore rispetto a Spagna e Italia. Un declassamento potrebbe far perdere fiducia agli investitori e aumentare l’onere del debito. Con un rating AA-, la capacità della Francia di rimborsare il debito rimane “molto forte”. S&P, nel 2012, è stata la prima a ritirare la “tripla A” al Paese, un simbolo di ottima gestione di cui beneficiano ancora pochi Paesi come Germania e Australia. Tuttavia, la Francia continua ad avere una posizione relativamente solida rispetto ad altri Paesi europei, nonostante il recente declassamento.