In un contesto di crescente violenza politica, è stato assassinato, in Messico, un altro politico locale, in vista delle elezioni presidenziali di domenica. José Alfredo Cabrera Barrientos è stato ucciso a Coyuca de Benítez, Guerrero, durante il suo comizio di chiusura. L’assassino è stato immediatamente neutralizzato. Cabrera Barrientos era un esponente della coalizione di opposizione Fronte Ampio per il Messico, formata da PAN, PRD e PRI. La sua morte è solo l’ultimo episodio di una serie di atti violenti contro politici. Secondo Integralia, una società di consulenza specializzata in rischio politico, ci sono stati 749 episodi di violenza politica, inclusi 231 omicidi, 34 dei quali riguardavano candidati. Ciò rappresenta un aumento del 150% rispetto alle elezioni del 2021. La violenza coincide con le votazioni più grandi nella storia del paese, con 628 seggi del Congresso e migliaia di cariche locali in gioco.
Campagne concluse
Con la sicurezza come priorità per gli elettori, mercoledì i candidati presidenziali Claudia Sheinbaum e Xóchitl Gálvez hanno concluso le loro campagne. Si prevede che una di loro diventerà la prima presidente donna del Messico, poiché Jorge Álvarez Máynez, candidato del partito Movimento dei Cittadini, è terzo nei sondaggi. Sheinbaum, del partito Morena, ha tenuto l’ultimo comizio a Città del Messico, promettendo di combattere la violenza con programmi di apprendistato per distogliere i giovani dai cartelli della droga. Gálvez, della coalizione Fronte Ampio per il Messico, ha organizzato un comizio alla periferia di Città del Messico, criticando la politica di López Obrador “abbracci, non proiettili”. Ha promesso di unire il paese, dicendo: “Basta divisioni, basta odio. Siamo tutti messicani.”
