In Italia cresce l’occupazione e raggiunge un nuovo record ad aprile. A dirlo i dati provvisori dell’Istat, pubblicati nel report ‘Occupati e disoccupati’. Secondo l’analisi, l’occupazione cresce arrivando al 62,3% (+0,1 punti), con un numero di lavoratori, sia autonomi che dipendenti, in aumento del +0,4%, il che corrisponde a 84mila unità in più. Stabile, invece, la percentuale degli inattivi, ferma al 33%. Analizzando più da vicino il report dell’Istituto di statistica, si può notare come, per i maschi, la crescita sia dello 0,2% rispetto a marzo 2024, il che corrisponde a 22mila unità in più di persone occupate. In questa categoria, la disoccupazione scende del -0,7% mentre gli inattivi, tra i 15 e i 64 anni, aumentano dello 0,3% rispetto al mese precedente.
Per quanto riguarda le donne, l’aumento dell’occupazione è pari al +0,6%, con 62mila unità in più di persone occupate. Per la categoria femminile, cala il numero delle inattive tra i 15 e i 64 anni, del -0,1%. Il numero delle disoccupate, invece, scende del -5,3%.
I tassi di occupazione
Il tasso di occupazione, dividendo le categorie tra maschi e femmine, vede i primi sostanzialmente fermi nella crescita tra marzo e aprile, con una percentuale del 71,1% e un tasso di disoccupazione del 6%. Tra i maschi, poi, la percentuale di persone inattive tra i 15 e i 64 anni è del 24,2%. Situazione diversa per le donne, che vedono una crescita del tasso di occupazione del +0,3%, con la disoccupazione all’8% e un tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni che scende del -0,1%.
Ad aumentare, in particolare, i lavoratori indipendenti, che crescono, da marzo ad aprile, dello 0,6%. Quelli dipendenti salgono dello 0,3%, con una divisione tra chi ha il tempo determinato (+0,5%) e quelli che hanno un indeterminato (+0,2%).
Numeri negativi, invece, per gli inattivi della fascia d’età che va tra i 25 e i 34 anni. Qui la percentuale di occupati scende di -0,6 punti percentuali, con un aumento di chi non cerca lavoro né partecipa a corsi di formazione o di studio, che vede un aumento del +3,2%.
Produzione industriale e costruzioni
Insieme ai dati sull’occupazione, l’Istat, sempre nella giornata di ieri, ha pubblicato anche il report sui prezzi alla produzione dell’industria e delle costruzioni. Secondo lo studio, nel mese di aprile 2024, i prezzi dell’industria sono calati del -0,9% calcolando la base mensile. Se si fa un raffronto annuale, la flessione è stata del -5,9%. Ciò rappresenta il sesto calo congiunturale consecutivo. Questo si deve soprattutto alla diminuzione dei costi dell’energia elettrica e del gas, soprattutto per quanto riguarda il mercato interno.
Proprio sull’interno, i cali, nello specifico, sono del -1,5% rispetto a marzo 2024, e del -8,1% rispetto all’anno scorso. Se si prendono in considerazione, però, anche i costi del comparto energetico, si osserva un aumento congiunturale del +0,2%.
Per quanto riguarda il mercato estero, invece, i prezzi aumentano del +0,2% sulla base mensile, tenendo conto di un aumento del +0,1% per l’area euro e del +0,3% per l’area non euro.
Diminuiscono, però, sul calcolo annuale, nello specifico del -1% (-1,7% per l’area euro e -0,3% per l’area non euro). Nello studio Istat, si evidenzia anche un calo dei prezzi alla produzione dell’industria, che da febbraio ad aprile vedono un -2,9%.
Sempre ad aprile, calano anche i prezzi del settore costruzioni per ‘Edifici residenziali e non residenziali’, nello specifico del -0,2% rispetto a marzo scorso.