Edmundo González Urrutia, 74enne ex diplomatico di 74 anni, sta per intraprendere una delle avventure politiche più straordinarie nella storia moderna del Venezuela. Dopo le esclusioni di María Corina Machado e Corina Yoris, la Piattaforma Unitaria Democratica lo ha scelto come candidato, alle elezioni del 28 luglio, per sfidare il presidente Nicolás Maduro. Quest’ultimo cerca la rielezione nonostante 25 anni di governo segnati da accuse di corruzione e violazioni dei diritti umani.
sondaggi favorevoli
González Urrutia è emerso come una figura capace di unire il malcontento dei venezuelani, afflitti da una prolungata crisi economica e inflazione. I sondaggi mostrano un ampio sostegno per lui, con percentuali che vanno dal 50% al 61,1%. María Puerta-Riera, professoressa di scienze politiche al Valencia College in Florida, crede che l’opposizione possa vincere perché la gente è stanca di Maduro. Tuttavia, il governo potrebbe ignorare i risultati elettorali e usare mezzi formali e informali per mantenere il potere. Secondo Foro Penal, da gennaio sono stati arrestati 10 membri dell’opposizione, e 274 prigionieri politici sono rinchiusi nelle carceri. La Corte penale internazionale sta indagando su Maduro per presunti crimini contro l’umanità durante le proteste del 2017. González Urrutia ha una vasta esperienza come funzionario pubblico, avendo servito come ambasciatore in Algeria e Argentina e lavorato in uffici diplomatici in Belgio, El Salvador e Stati Uniti. La grave crisi politica ed economica del Paese ha provocato un esodo di massa; secondo le Nazioni Unite, si stima che ci siano più di 7,7 milioni di migranti e rifugiati venezuelani. González Urrutia ha affermato che la politica di tensione con gli Stati Uniti deve finire e che, per alleviare la tensione, “bisogna migliorare le condizioni di povertà che spingono migliaia di venezuelani a partire”.
