martedì, 18 Giugno, 2024
Ambiente

Sostenibilità. Sondaggio Adiconsum: metà degli italiani non ha idee chiare

La svolta green raccoglie molti giudizi negativi soprattutto su aspetti quotidiani

Poco più di metà del campione (il 51,1%) intervistato da Adiconsum sulla svolta green e sostenibilità, soprattutto sull’auto elettrica, sostiene di non avere una visione chiara delle dinamiche di mercato, non sembra convinto che la direzione del cambiamento sia effettivamente quella e considera la questione a tutt’oggi molto controversa. Poco più di un terzo, invece, la approva perché la considera espressione di progresso tecnologico o la vede come scelta sostenibile e strategica in vista degli obiettivi di salvaguardia ambientale e climatica. Il residuo 14,4% è critico: si tratta di una scelta “sbagliata”. L’indagine è di Adiconsum sui temi della sostenibilità nei settori della mobilità, case green, rifiuti e alimentazione e elettrodomestici e si è svolta durante i primi mesi del 2024 e resa pubblica nei giorni scorsi.

Auto e riscaldamento

Complessivamente, rileva Adiconsum, vi è un “giudizio negativo.” Riguardo le automobili e un probabile acquisto nei prossimi due anni: l’auto “tradizionale” a benzina, diesel o gas (GPL/metano) è nettamente minoritario, e raccoglie appena il 26.9% delle scelte; decisamente più attraenti le auto elettriche, le ibride plug-in e soprattutto le ibride, una categoria che sul mercato offre una vasta gamma di scelte e sembra in grado di accontentare quanti hanno riserve e incertezze sulla praticità di un’auto completamente elettrica.

Un altro tema sondato è il riscaldamento in casa. Appena il 40% degli intervistati ritiene di avere un buon isolamento termico dell’involucro dell’edificio (pareti esterne e tetto) ed una quota simile ha infissi a taglio termico. “Considerato il numero elevato di interventi finanziati negli ultimi anni dal cosiddetto “superbonus” 110% e dalle altre misure di consistente incentivazione – scrive Adiconsum – è un dato che fa pensare: se ne potrebbe desumere, sia pure con cautela, che la situazione di partenza fosse diffusamente piuttosto negativa e che comunque parte degli interventi abbiano inciso in modo marginale sulla prestazione energetica complessiva dell’edificio.” A proposito di impianti, notiamo che la quota di quanti hanno una caldaia a condensazione non raggiunge il 50% e che persino il termostato per la regolazione dei caloriferi è presente appena nel 54.14% dei casi.

Alimenti e rifiuti

In merito alla raccolta differenziata il 59.5% non percepisce problemi: in questo gruppo ci sono quelli realmente soddisfatti, che curano la raccolta differenziata e vivono in un comune virtuoso dove l’organizzazione del servizio non crea problemi, e gli indifferenti, quelli cioè che non incontrano problemi perché in realtà non la fanno. E’ stata sondata anche della sostenibilità in fase di acquisto dei generi di largo consumo e soprattutto alimentari indagando l’attitudine a fare attenzione a questi aspetti in fase di scelta: il 58.1% degli intervistati dichiara di preoccuparsene “abbastanza” o “molto”; un discreto 7.9% ritiene di non essere in grado di valutare per via delle informazioni assenti o poco affidabili (perciò rinuncia), mentre il rimanente 14.5% non se ne vuole occupare perché già è impegnativo lo sforzo di scegliere in relazione alla qualità intrinseca del prodotto ed al prezzo.

Elettrodomestici

Infine gli elettrodomestici: un buon 13,9% non può permettersi l’acquisto di uno nuovo, neanche a rate. Adiconsum ritiene che sarebbe opportuno offrire a queste persone un sostegno economico piuttosto che una tantum per pagare la bolletta elettrica. Marco Imparato, direttore generale APPLiA Italia di Confindusria ricorda che i consumi elettrici di una famiglia italiana di 4 persone dipendono per il 58% dagli elettrodomestici. “È proprio partendo da questo dato, spesso sconosciuto o sottovalutato, ma tutto sommato intuitivo se ci fermiamo a pensare alla frequenza con la quale utilizziamo in casa il frigorifero, sempre in funzione, la lavatrice, la lavastoviglie, il forno e via dicendo che dobbiamo prendere seriamente in considerazione il potenziale impatto della riduzione dei consumi dei nostri apparecchi domestici.”

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