Kharkiv ancora sotto il fuoco russo, mentre Kiev ha colpito una raffineria nel Krasnkodar. Ma ormai il bollettino quotidiano di guerra assomiglia ogni giorno a se stesso, quello che cambia sono le valutazioni che se ne fanno. Ieri il capo del Pentagono, l’americano Lloyd Austin ha riunito per la 22esima volta il Gruppo di contatto e difesa dell’Ucraina e ha ricordato che finora sono stati stanziati 95 miliardi di dollari per l’assistenza militare. Ma soprattutto ha reso noto che l’obiettivo russo è quello di ritagliarsi una “zona cuscinetto” lungo il confine ucraino. Austin ha aggiunto che la nuova offensiva russa a Kharkiv ha reso ancora più urgente il sostegno dell’Occidente all’Ucraina in modo da creare un “flusso costante” di assistenza. Il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa ucraino, Oleksandr Lytvynenko, ha però sottolineato che “l’Ucraina è chiaramente consapevole che la guerra finirà con i negoziati. Ed è per questo che la formula di pace del Presidente Zelensky è stata preparata e viene promossa. La nostra posizione è molto semplice – ha detto – e sono convinto che sarà sostenuta dai partecipanti al Vertice per la pace in Svizzera nel giugno 2024. Si tratta di una vera e propria via diplomatica che ha tutte le possibilità di contribuire al raggiungimento di una pace giusta”.
Verso i negoziati
Dunque siamo in una fase di transizione tra guerra e pace e si allargano le possibilità di soluzioni anche se si continua a combattere. Il primo ministro estone, Kaia Kallas, ha affermato che alcuni Paesi della Nato hanno già inviato il proprio personale per addestrare l’esercito ucraino in Ucraina. Tuttavia, ciò non significa un’escalation della guerra. Lo ha detto in un’intervista per il quotidiano britannico Financial Times. Secondo Kallas, i paesi che hanno inviato il proprio personale in Ucraina lo hanno fatto “a proprio rischio e pericolo”. Kallas ritiene che se le forze russe attaccassero personale straniero, ciò non attiverebbe automaticamente l’articolo 5 del Trattato di mutua difesa della Nato. Dichiarazione che si somma a quella del Cremlino che ha puntualizzato, riguardo le esercitazioni con armi nucleari non strategiche, che si terranno “nelle tempistiche appropriate” e che la questione è di competenza del ministero della Difesa. L’annuncio delle esercitazioni con il nucleare era stato dato dal Presidente Putin dopo che il Presidente francese Macron aveva ipotizzato l’invio di truppe di terra in Ucraina.
Gli asset congelati e sequestrati
Il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, al B7 che ha presieduto ieri, ha spiegato che per l’uso dei proventi dagli asset russi congelati serve una base giuridica. “Per gli interessi si può fare, per l’uso degli altri beni è più complicato”, ha detto Tajani. La riunione è stata convocata subito dopo la decisione del Tribunale commerciale della Regione di Leningrado di disporre il sequestro di circa 463 milioni della controllata russa del gruppo Unicredit e anche di altre due banche tedesche; Deutsche Bank e Commerzbank . Mentre gli Stati Uniti e l’Europa continuano a valutare, insieme, la situazione. Janet Yellen, Segretario del Tersoro statunitense, ha spiegato che rimangono sul tavolo diverse opzioni per utilizzare 300 miliardi di dollari di asset russi immobilizzati. Ma ha detto che l’idea più promettente è che le nazioni del G7 emettano un prestito a Kiev sostenuto dai profitti e dagli interessi guadagnati sugli asset russi congelati in Europa.