domenica, 23 Giugno, 2024
Attualità

Ogni anno 1,5 miliardi di chili di cibo nella spazzatura

L'allarme di Coldiretti

In Italia si sprecano circa 1,5 miliardi di chili di cibo all’anno con effetti dirompenti sull’economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Secondo Coldiretti, la frutta rappresenta l’alimento più sprecato in Italia, con una media di 1,3 chili pro capite che finiscono nella spazzatura ogni anno. Seguono il pane, con oltre 1 chilo a testa, e altri alimenti come aglio, cipolle e tuberi. Anche l’insalata e le verdure non sono esenti da questo spreco, contribuendo a perdite economiche significative per le famiglie italiane, che ammontano complessivamente a quasi 7,5 miliardi di euro. Lo spreco alimentare rappresenta un problema non solo economico, ma anche etico. Il cibo gettato via avrebbe potuto nutrire chi ne ha bisogno, mentre il suo smaltimento comporta un impatto negativo sul dispendio energetico e sulla gestione dei rifiuti. La sensibilizzazione dei consumatori è cruciale per invertire questa tendenza.

Coldiretti è impegnata in prima linea nella lotta contro lo spreco alimentare attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica. Questa iniziativa mira a contenere gli sprechi sostenendo le realtà locali, riducendo l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantendo alle famiglie prodotti freschi e di lunga durata. La rete di fattorie e farmers’ market offre ai consumatori la possibilità di acquistare cibo a chilometro zero, contribuendo a una maggiore consapevolezza e sostenibilità.

Strategie di risparmio

Ci sono diverse strategie che possono aiutare a ridurre lo spreco alimentare. Tra queste, la cucina degli avanzi, l’uso della doggy bag al ristorante, il ritorno del pranzo portato da casa in ufficio e la coltivazione di orti sul balcone. Anche una lista della spesa ben pianificata, con un’attenzione particolare alla data di scadenza, può fare la differenza. Un segnale positivo arriva dall’aumento delle presenze nei mercati contadini a chilometro zero, indicativo di una crescente consapevolezza tra i cittadini. Questa tendenza mostra come sempre più italiani stiano riconoscendo l’importanza di scelte alimentari sostenibili e responsabili.

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