Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte valuta e ipotizza le ricadute che potrebbero verificarsi anche in Italia. Pensa e ripensa ed emette decreti su decreti. Ricorda il fu Carlo Alberto il quale stretto fra attaccamento alla monarchia ed infatuazioni liberali, regnò all’insegna della costante indecisione. La sua vita, come quella del premier fu segnata da posizioni assunte e poi smentite. Questo andamento vacillante gli è valso l’appellativo di “re Tentenna”.
Appellativo che pare cucito addosso al premier, il quale stretto tra l’attaccamento al ruolo e l’emergenza nazionale promana unicamente decreti, afferma e nega alla stesso tempo e nel frattempo in Italia si muore e non solo di Covid–19. Muore l’economia e continua la disgregazione della classe media e delle partite iva, i grandi dimenticati.
Conte, annunciando la proroga al 13 aprile delle restrizioni in vigore ha parlato di una fumosa “fase 2” della quale nulla si sa. Il Comitato tecnico scientifico della Protezione civile, al quale il Governo ha affidato il compito di fornire indicazioni e suggerimenti – “l’evidenza scientifica” di cui anche ieri sera ha parlato Conte – sta ragionando su alcune strategie che potrebbero rivelarsi utili alla ripartenza dopo il lockdown. Ma tra gli esperti l’atmosfera è tutt’altro che rilassata, soprattutto alla luce di due fatti accaduti negli ultimi giorni, che, a loro avviso, dimostrerebbero come, nei fatti, proprio “il decisore politico” sembra non comprendere le dinamiche antropologiche sociali e le reazioni dei cittadini, così come pure dimostra una superficialità dannosa: come il pasticcio comunicativo sulle passeggiate con i bambini, oppure l’inaugurazione – che tanti sui social hanno definito “un vero e proprio assembramento” – dell’ospedale alla Fiera di Milano, con decine di giornalisti e rappresentanti regionali.
Quando dal governo si è detto ‘state tranquilli, qui non arriverà così, l’Italia non verrà colpita, abbiamo tutti i mezzi per contrastare il Coronavirus’ hanno sbagliato.
Il virus sarebbe arrivato lo stesso ma sicuramente si sarebbe dovuto mettere in quarantena obbligatoria chi proveniva da quelle zone. Non saremmo riusciti a fermarlo lo stesso ma avremmo ridotto gli esiti. Invece l’hanno buttata in politica e sul razzismo.
Passare dal ‘diamo un bacio in bocca a tutti coloro che provengono dall’estero, a tutti i cinesi e agli immigrati’ a ‘aiuto ci sono i morti, c’è la peste bubbonica’ ha prodotto il panico. Ma quest’onda demenziale non si riesce più a fermare!?
Proprio alcune decisioni politiche estremamente fantasiose e arbitrarie hanno generato, e continuano a farlo, la psicosi.
Sono evidenti degli errori e un certo pressappochismo ai vertici delle istituzioni.
Bisogna superare la logica degli allarmismi di massa provocati da web e media che paiono, invece, indirizzare i nostri vertici. Vertici che dovrebbero ricordare che quando si parla di salute si devono superare gli schieramenti politici e si deve ragionare e decidere unicamente su ciò che è più utile per la salvaguardia della salute di tutti i cittadini.
Quando si verificherà saremo pronti ma allo stato sembra proprio di no. Ed ecco, allora, che in un momento in cui servirebbero chiarezza e responsabilità massime il nostro Governo dimostra tutte le sue carenze e debolezze. Un Governo che non si assume la responsabilità di decisioni chiare e precise ma che “naviga” sull’onda mediatica di cosa è gradito ai più o meno non è un Governo. Manca qualcuno che dica “mi assumo la responsabilità” abbiamo invece qualcuno che tentenna e che proprio sulla famosa fase 2 non fornisce chiarimenti lasciando tutto avvolto in una nebbia densa e fumosa e senza spiragli concreti per il futuro.
Ecco allora che anche la nostra epoca registra il “PRESIDENTE TENTENNA”.