Dopo il viaggio del Presidente cinese in Europa, il Presidente francese Macron non ha più parlato di inviare truppe in Ucraina. Anche l’Estonia, attraverso il ministro della Difesa Pevkur ha precisato che non ha nessuna intenzione di inviare truppe a Kiev. In Serbia, subito dopo la visita di Xi Jinping sono corsi, a sorpresa, il ministro degli Esteri di Zelensky e la moglie e ieri il Segretario di Stato statunitense, Antony Blinken si è fatto riprendere mentre suonava la chitarra, come a voler comunicare distensione e possibilità di tornare alla normalità. Ora il Presidente russo, Vladimir Putin è a Pechino e potrebbe chiudersi il cerchio per avviare qualche seria iniziativa di pace, magari concomitante alla Conferenza di pace prevista per gli inizi di giugno in Svizzera. Blinken ha annunciato nuovi finanziamenti di due miliardi di dollari per usi militari all’Ucraina e tra un accordo (di chitarra) e l’altro ha detto che “Gli Stati Uniti potrebbero firmare un accordo (documento) bilaterale sulla sicurezza con l’Ucraina entro poche settimane” e questo potrebbe convincere l’altro fronte ad avviare un dialogo più che continuare la guerra. La situazione da Kiev è talmente difficile (“troppo grave”) che il portavoce di Zelensky ha confermato l’annullamento delle visite all’estero del Presidente, previste nei prossimi giorni, a cominciare da quelle in Spagna e Portogallo.
Parla Putin
Mosca, come recitava un famosissimo film sovietico, “non crede alle lacrime” e continua la martellante offensiva militare. Ma questa volta della situazione militare parla addirittura Putin: “il lavoro procede secondo il piano messo a punto” dal comando delle operazioni, “tutti gli obiettivi stabiliti si stanno realizzando”. Più efficacemente agiranno le forze armate russe, più presto sarà possibile risolvere “pacificamente” il conflitto in Ucraina, ha detto ancora il Capo del Cremlino.
In un paio di giorni, tra l’altro, le persone evacuate dalla regione di Kharkiv sono raddoppiate, passate da 4000 a più di 8000. Il sindaco della città, Igor Terekhov, ha dichiarato che non lasceranno la città, ma ha anche raccontato che in un solo giorno ci sono stati sette attacchi su quartieri densamente popolati per intimidire i residenti e costringerli a lasciare la città. “Il nostro obiettivo principale è difendere Kharkiv e l’Ucraina, dare una degna risposta all’aggressore che è venuto nella nostra terra”. Intanto gruppi di fanteria russa sono entrati a Vovchansk. Kiev promette rinforzi.
Putin loda la Cina
L’Ucraina e l’Occidente, ha anche aggiunto Putin, sempre nell’intervista concessa all’agenzia di stampa Xinhua alla vigilia della sua visita in Cina, “non sono pronti a impegnarsi in un dialogo paritario, onesto e aperto basato sul rispetto reciproco e sulla considerazione degli interessi reciproci” Putin ha ribadito il proprio apprezzamento per la posizione della Cina riguardo al conflitto in Ucraina, affermando che “Pechino propone passi praticabili e costruttivi per raggiungere la pace”. Passi che potrebbero “gettare le basi per un processo politico e diplomatico che tenga conto delle preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza e contribuisca al raggiungimento di una pace sostenibile e a lungo termine”
Tajani: una pace giusta
Sulla situazione è intervenuto anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. Dalle parole di Putin, ha detto: “mi pare il solito ma vediamo, se c’è disponibilità alla trattativa ben venga ma non può essere la fine dell’Ucraina, deve esserci una possibilità per l’Ucraina di essere libera e indipendente. Noi siamo per perseguire la pace ma una pace giusta” ma “se ci sono disponibilità da parte della Russia mai dire mai”. “La battaglia dell’Ucraina non è persa, l’Occidente continua a sostenere l’Ucraina, c’è stata la visita di Blinken che ha dato un messaggio chiaro di sostegno”.