Un duro attacco quello lanciato ieri dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei confronti dell’Europa di oggi, dal punto di vista governativo. Parole che di certo faranno rumore quelle inviate ieri al Presidente del ‘Centro studi Rosario Livatino’ Mauro Ronco in occasione del convegno ‘Ripartire dall’Europa, ripensare l’Unione’ in programma al Senato, a Roma. E per il Primo Ministro le oramai imminenti elezioni di giugno saranno l’occasione, per i cittadini, di “poter scegliere tra due modelli” con un voto “decisivo” per le sorti del vecchio continente.
Stato burocratico
Sotto accusa, per il Premier, quel “super stato burocratico, ipercentralista e nemico delle specificità nazionali, costruito sul trasferimento di nuove competenze e quote sempre maggior di sovranità dai governi e dai parlamenti legittimati dai popoli, alla Commissione europea”. Il Primo Ministro dice no a un’Europa “che pretenda di imporci cosa dobbiamo mangiare, quale auto guidare e in che modo ristrutturare la nostra casa e anche quali abiti indossare, e magari anche come scrivere e pensare. Noi vogliamo un’Europa forte e autorevole che faccia meno, ma meglio. Far meglio vuol dire occuparsi dei grandi temi, a partire dalla politica estera e di difesa comune”.
Confederazione di nazioni
Ed è qui che Meloni parla, come contraltare, della presenza di una confederazione di nazioni sovrane unite sui grandi temi, ma libere di affrontare questioni di stretta rilevanza nazionale garantendo quel principio di sussidiarietà sancito dai trattati dell’Unione Europea: “Noi crediamo in questo secondo modello e stiamo lavorando per costruirlo”. Per il Premier l’obiettivo è arrivare a un’Europa che sia protagonista nel mondo e negli scenari di crisi, “ma che lasci tutto il resto alla libertà e alla sovranità delle nazioni”.
Meloni si è rivolta dunque agli elettori, chiamati ad adempiere a un proprio dovere: “Risvegliare quest’Europa dal sonno in cui è piombata e che le ha fatto dimenticare da dove proviene e quali sono le sue radici”. Il Primo Ministro ha ricordato che la stessa Europa è la terra nella quale fede, ragione e umanesimo hanno trovato una sintesi straordinaria, che ha fertilizzato il terreno sul quale sono sorte le grandi cattedrali, dove è nato lo Stato sociale, è cresciuta la separazione tra Stato e Chiesa, si è sviluppata una società che mette al centro la persona e che ha nella persona il suo fine ultimo: “Questa è la vera Europa, che vogliamo consegnare, vitale e prospera, ai nostri figli e nipoti. È una sfida che, per essere vinta, non può prescindere dalla riflessione intellettuale e dall’elaborazione culturale”.
Sconcerto per Fico
Meloni nel pomeriggio si è detta sconcertata per quanto accaduto al Primo Ministro slovacco Robert Fico che ha subìto un attentato ad Handlova, vicino Bratislava: è stato ferito gravemente da un uomo di 71 anni (successivamente arrestato) che gli ha sparato contro almeno 3 colpi di pistola. Ricoverato nell’ospedale di Banska Bystrica, è in condizioni critiche: “Tutti i miei pensieri sono per lui, la sua famiglia e l’amico popolo slovacco. Anche a nome del governo italiano desidero esprimere la più ferma condanna di ogni forma di violenza e attacco ai principi cardine della democrazia e delle libertà”.
Da segnalare infine che l’incontro previsto per ieri tra il Primo Ministro e il Presidente della Repubblica di Lettonia Edgars Rinkevics è stato annullato.