Su un mare digitale affiorano alcuni nomi delle persone che hanno perso la vita nel 2023 per raggiungere l’Europa. 3129 è il numero di coloro che, tra adulti e bambini, sono morti. Li ricordano 3129 barchette di carta realizzate dalle persone con disabilità dei Laboratori d’Arte della Comunità di Sant’Egidio che sono in una mostra dal titolo: “Naufragi – Approdi”, nata dall’incontro tra l’artista César Meneghetti, i Laboratori d’Arte di Sant’Egidio e la curatela di Alessandro Zuccari; “un monito a non distogliere lo sguardo dal dramma delle migrazioni e a riflettere sulla necessità di costruire un mondo più giusto e solidale.” La mostra è nell’atrio porticato della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro di Venezia e rimarrà aperta al pubblico fino al 15 settembre.
Fratelli ovunque
L’esposizione è stata inaugurata in occasione dell’apertura della Biennale di Venezia. “Questa mostra ci ricorda che quanti arrivano come migranti non lo fanno a mani vuote, ma portano cultura, umanità, storie, speranze”, ha detto il cardinale José Tolentino de Mendonca, prefetto del dicastero per la Cultura e l’educazione e commissario del Padiglione della Santa Sede alla Biennale. “Il mondo ha bisogno di un incontro interculturale e da Stranieri Ovunque, come si intitola la Biennale quest’anno, dobbiamo diventare Fratelli Ovunque”.
I laboratori di Sant’Egidio
“Nella video installazione che ho creato – ha spiegato Meneghetti – scorrono su un mare digitale i nomi dei 240 migranti che Sant’Egidio ha pietosamente salvato dall’oblio, senza dimenticare tutti coloro che sono rimasti senza identità”. I Laboratori d’Arte della Comunità di Sant’Egidio nascono nel 1985 per rispondere al desiderio di formazione e studio di persone disabili adulte che non avevano avuto la possibilità di percorsi scolastici integrati. Spiega la Comunità: “in questi luoghi formativi di apprendimento delle tecniche artistiche, di apertura al mondo, di relazione e comunicazione, la ricerca delle proprie attitudini e potenzialità ha condotto in primo luogo alla possibilità stessa di comunicare ed ad un processo di appropriazione di codici espressivi e artistici personalizzati. Le persone coinvolte hanno rivelato in modo sempre più evidente una profonda capacità di comprensione della realtà, un proprio pensiero e sguardo sul mondo”.
Le altre mostre ‘famose’
I Laboratori hanno dato vita a partire dalla fine degli anni ‘90 ad una serie di mostre, su tematiche diverse, in varie città d’Italia e d’Europa. Negli ultimi anni si sono aperti al confronto con artisti contemporanei: In particolare l’artista catalano Anton Roca ha realizzato nell’ambito della mostra “Noi, l’Italia” (150° dell’Unità d’Italia, Palazzo del Quirinale 3 dicembre 2011 – 31 gennaio 2012) la scultura- installazione tavoloITALIA che ha coinvolto attivamente anche i disabili dei laboratori. Nell’ottobre 2011, alla Biennale di Venezia, una Biennale Session è stata dedicata al Progetto I\O_IO È UN ALTRO dell’artista italo – brasiliano Cesar Meneghetti, frutto di un lavoro iniziato nei e con i Laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio. Il progetto ha dato vita ad un nucleo di opere presentato alla Biennale di Venezia nel 2013 e al MAXXI dal novembre 2015 al 17 gennaio 2016.