sabato, 22 Febbraio, 2025
Lavoro

Calderone: “Il lavoro c’è, ma preoccupano i neet”

La Ministra al convegno ‘Giovani, tra famiglia e formazione: progettare prospettive di futuro’

Si è svolto nella Sala della Regina della Camera il convegno ‘Giovani, tra famiglia e formazione: progettare prospettive di futuro – Esperti e rappresentanti delle istituzioni a confronto con i giovani’. Un’occasione per parlare di temi legati ai giovani e al loro futuro nel mondo del lavoro. Infatti, sempre più imprese faticano a reperire figure professionali preparate che possono contribuire allo sviluppo economico del Paese e una delle cause principali è riconducibile ai ‘Neet’, ossia persone che non seguono un percorso di studi, non lavorano e che non ricevono nessun tipo di formazione. Sull’argomento, durante il convegno, è intervenuta la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, ribadendo che uno dei problemi del mercato del lavoro è rappresentato dal basso tasso di partecipazione dei giovani. La Ministra ha sottolineato come in Italia “abbiamo tanti giovani che non studiano, non lavorano e non si formano e rinunciano soprattutto ad avere un impegno giornaliero”, generando così delle forti discrepanze tra le skill richieste dalle imprese per inserire i giovani nel mondo del lavoro e la loro formazione.

Istruzione e lavoro

Già nel 2022 gli indicatori del benessere dei giovani, in Italia, erano ai livelli più bassi in Europa e i settori che registravano maggiori difficoltà erano quelli di istruzione e lavoro. Inoltre, secondo una delle ultime stime Istat, circa 1,7 milioni di giovani, quasi un quinto di chi ha tra i 15 e i 29 anni, non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione (i cosiddetti Neet). Il fenomeno dei Neet interessa in misura maggiore le ragazze (20,5%) e, soprattutto, i residenti nelle regioni del Mezzogiorno (27,9%) e gli stranieri (28,8%). In Sicilia i sono quasi un terzo dei giovani tra i 15 e i 29 anni che non studia e lavora, mentre la quota raggiunge il valore minimo, 9,9%, nella Provincia autonoma di Bolzano.

Imprese e competenze

Riguardo il tema neet, Calderone ha poi sottolineato che l’“Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, non facendo distinzione tra lavoro dipendente e autonomo. “Due direttrici – ha spiegato Calderone – che devono camminare di pari passo. Il lavoro è l’elemento che fa la differenza, l’elemento unificante che consente alle persone di costruire tutta una serie di percorsi di crescita, anche del proprio reddito”. Il Ministro del Lavoro ha inoltre affermato che: “Uno dei temi fondamentali è quello delle competenze. Oggi parliamo tanto dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro. Non a caso nel disegno di legge che abbiamo approvato recentemente è stato istituito un osservatorio sugli impatti dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. È importante comprendere quelle che sono le esigenze delle aziende, è ancor più importante capire quali saranno le tendenze e, soprattutto, le professioni del futuro”.

Il salario minimo non è “la soluzione”

La Ministra ha poi affrontato il tema del salario minimo. “La soluzione – ha detto – non è fissare per legge l’importo minimo della retribuzione, ma consentire al mercato del lavoro di dispiegare tutte le potenzialità e costruire un sistema retributivo che dia soddisfazione a chi oggi all’estero trova offerte di lavoro migliori. Bisogna fare un parametro con l’incidenza del costo della vita e la qualità della vita. I miei obiettivi sono promuovere il lavoro, dare corpo a un disegno riformatore che metta sullo stesso piano lavoro subordinato e autonomo, e soprattutto sullo stesso piano le aspettative delle persone. Abbiamo fatto interventi per promuovere il lavoro subordinato dei giovani, finanziamo le aziende che assumono giovani sotto i 35 anni, donne e persone in situazione di svantaggio. È un momento favorevole. Abbiamo il tasso di occupazione più alto di sempre e il tasso di disoccupazione più basso di sempre”.

Lavoro, momento favorevole

Nel corso del convegno la Calderone ha ricordato che questo è un momento assolutamente favorevole per il mondo del lavoro sottolineando che: “Abbiamo il tasso di occupazione più alto di sempre e il tasso di disoccupazione più basso di sempre. Le aziende assumono a tempo indeterminato e non con contratti a termine. Questo perché perché dall’altro lato abbiamo un milione e mezzo di posti di lavoro, ma non troviamo lavoratori”. “Dobbiamo rimettere in moto la macchina – ha aggiunto – e dobbiamo farlo partendo dal presupposto di promuovere una sana imprenditoria giovanile accompagnando i giovani nello sviluppo del loro progetto di impresa, anche sostenendone la creazione. La soluzione non è certamente quella di fissare per legge l’importo minimo della retribuzione, ma consentire al mercato del lavoro di poter dispiegare tutte le potenzialità”.

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