“La solidarietà è un presupposto indispensabile del benessere di una comunità”. Sergio Mattarella ha scelto il giorno della premiazione al Quirinale dei nuovi Alfieri della Repubblica per affrontare insieme a loro una tematica che da sempre è nei suoi pensieri: quello dell’altruismo e della fratellanza, che di fatto hanno poi portato questi ragazzi e ragazze a ricevere l’importante riconoscimento. Il Capo dello Stato ha spiegato che la vita sociale non si svolge soltanto sulla base del rispetto delle regole che si è data: “Per vivere davvero bene, insieme, per raggiungere una condizione di vita sociale realmente appagante, in cui sentirsi davvero inseriti con piena soddisfazione, è necessario che via sia, oltre alla consapevolezza dei propri diritti, quella delle proprie responsabilità nei confronti degli altri”. E proprio grazie all’esercizio di questa responsabilità, per il Presidente, ci si “sente realizzati, sereni e ancor di più, felici”.
Tra amicizia e impegno civile
Una generosità che i nuovi Alfieri conoscono bene, se si pensa che tra di loro ci sono ragazzi e ragazzi che si sono impegnati al massimo nel corso delle alluvioni che hanno colpito la Romagna e poi anche la Toscana: “Siete testimoni di solidarietà”, ha detto il Presidente rivolgendosi ai ragazzi, “espressione di amicizia, di passione sociale, di impegno civile. Le esperienze in cui vi siete personalmente segnalati non sono eccezioni. Testimoniate una realtà di comportamenti esemplari più vasta”. Mattarella ha invece usato parole dure contro l’individualismo e la solitudine, così come è grave considerare gli altri non soltanto come persone estranee, ma addirittura ostili: “Si è prigionieri della chiusura in séstessi, dove la crescita personale rallenta, viene frenata; e dove il gusto della vita inaridisce”. E dunque c’è la necessità, per il Presidente, di rifugiarsi nella parola “fraternità”, che non va intesa solamente in ambito esclusivamente religioso, ma va vissuta: “La pace, cui tutti diciamo di aspirare – si costruisce anzitutto a partire dalla vita di tutti in giorni, dall’incontro con chi ci è vicino, anche se chi ci è vicino in quel momento è uno sconosciuto, che incontra per caso la nostra strada”. Il Capo dello Stato ha insistito sulla disponibilità che le persone devono avere verso gli altri, sulla la prontezza di rispondere alle loro necessità e alle loro emergenze: “Tutto questo non significa mettere da parte le proprie esigenze, ma al contrario è gratificante”.
29 gli attestati d’onore
Entrando nello specifico della premiazione, sono stati 29 gli attestati d’onore di ‘Alfiere della Repubblica’ che Mattarella ha consegnato ieri. Solidarietà per l’ambiente e per la cultura è il tema prevalente che ha ispirato nel 2023 la scelta dei giovani Alfieri. Le alluvioni che nel 2023 hanno colpito il nostro territorio, in particolare la Romagna e la Toscana, hanno portato alla luce ancora una volta l’altruismo, la generosità e il senso di comunità di tanti giovani. Gli attestati valorizzano le azioni di volontariato, gli esempi di cittadinanza attiva, così come le storie di ragazzi che hanno saputo trasformare la passione per la scrittura o per le scienze in un ‘ponte’ per ridurre le disuguaglianze. I casi scelti non costituiscono tuttavia esempi di azioni rare, ma sono rappresentativi di comportamenti diffusi, di solidarietà spontanea. Azioni e sentimenti da incoraggiare per diffondere tra i giovani quei valori che possono consentire loro di farsi costruttori di un futuro sostenibile, adulti consapevoli dell’importanza della solidarietà in un mondo attraversato da conflitti, cambiamenti climatici, crisi ambientali. Ai riconoscimenti orientati al tema annuale, si affiancano attestati d’onore relativi ad atti compiuti con particolare coraggio e a gesti di amicizia emblematici. Il Presidente ha inoltre assegnato tre targhe per azioni collettive di giovani e giovanissimi che hanno espresso con grande forza i valori della solidarietà. La cerimonia, condotta da Federica Mango.