domenica, 24 Novembre, 2024
Attualità

“Ogni anno in Italia un milione di smartphone rubati o smarriti”

L'analisi di Coldiretti

Ogni anno in Italia, circa un milione di smartphone vengono rubati o smarriti, con una minima parte di essi che ritorna nelle mani dei legittimi proprietari. È quanto afferma Assoutenti, intervenendo sul recente caso del presunto furto subito dall’artista Rovazzi in diretta su Instagram, evento che è stato giudicato come una trovata di marketing per lanciare il suo nuovo singolo. Gabriele Melluso, Presidente di Assoutenti, ha sottolineato che sebbene il caso di Rovazzi possa essere stato una finzione a scopo pubblicitario, la realtà dei furti e degli smarrimenti di smartphone in Italia è allarmante. La maggior parte dei casi avviene all’interno di locali pubblici come bar, ristoranti e discoteche, e solo una piccola frazione dei dispositivi viene poi ritrovata.

Particolarmente preoccupante è il fatto che quasi la metà dei cellulari coinvolti (il 45%) appartiene a giovani con meno di 24 anni. Ciò suggerisce che i giovani sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di crimine, forse a causa della loro dipendenza dai dispositivi tecnologici e della tendenza a tenerli costantemente con sé.

Allarmante tendenza

Inoltre, Melluso ha evidenziato un’allarmante tendenza verso furti in strada, dove i malviventi sottraggono gli ultimi e più costosi modelli di smartphone direttamente dai proprietari mentre li utilizzano, spesso mediante minacce e intimidazioni. Un’altra preoccupazione emersa è la nuova frontiera della micro-criminalità, rappresentata dai furti di smartphone con l’estorsione al seguito. Melluso ha comparato questa pratica a un ‘cavallo di ritorno’ simile ai furti di automobili, con i ladri che richiedono un pagamento in denaro per restituire il telefono alle vittime, aggiungendo un ulteriore livello di stress e ansia per chi è coinvolto in questi incidenti.

È emerso inoltre nell’ultimo periodo come una quota consistente di telefonini rubati in Italia (individuati tramite apposite app di geolocalizzazione) ricompaia in Africa, circostanza che solleva il sospetto di una rete criminale ben organizzata per rivendere all’estero gli apparecchi sottratti nel nostro Paese”, ha detto Melluso. “Al di là del valore degli smartphone, il vero problema dei furti è legato alla enorme mole di dati sensibili degli utenti contenuti oggi all’interno dei telefonini: accesso a servizi di home banking e social network, Spid, dati bancari, carte di credito, password, mail, dati fiscali e sanitari e altro ancora, dati che hanno un valore economico enorme e che consentono ai criminali di sottrarre da conti e carte somme di denaro o realizzare pericolosi furti di identità”.

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