Domani, nel giorno dedicato alle mamme, quasi sei italiani su dieci hanno scelto di omaggiare le loro care con piante e fiori, confermando che il regalo floreale rimane il preferito per celebrare questa occasione speciale. È quanto emerge da un’indagine online condotta sul sito www.coldiretti.it.
Secondo i dati raccolti, il 57% degli italiani ha optato per regali ‘green’, mentre solo una minoranza ha preferito capi di abbigliamento (8%), gioielli (6%) e dolciumi (3%). Ma c’è anche un significativo 26% che non ha fatto alcun regalo.
Le varietà floreali più popolari quest’anno includono delphinium, calle, rose, ranuncoli, garofani, gerbere e dimorphoteca, come riportato dalla Coldiretti. È stato inoltre sottolineato l’importanza di scegliere fiori e piante di origine nazionale, preferibilmente acquistandoli direttamente dai produttori o nei mercati contadini di Campagna Amica. Questo non solo garantisce la provenienza italiana al 100%, ma sostiene anche l’economia locale e promuove pratiche agricole sostenibili, a differenza dei prodotti stranieri spesso coltivati con il lavoro minorile, come nel caso delle rose del Kenya.
Importazioni
Le importazioni di fiori e piante dall’estero hanno raggiunto nel 2023 un valore di quasi 900 milioni di euro, registrando un aumento del 26% rispetto all’anno precedente, secondo l’analisi della Coldiretti basata sui dati Istat. Un problema evidenziato riguarda le triangolazioni attraverso l’Olanda, che importa fiori da Paesi extracomunitari per poi rivenderli sul mercato comunitario. Ben due terzi delle importazioni di fiori e piante in valore arrivano in Italia dai Paesi Bassi, anche se sono state segnalate spedizioni dirette da Paesi come Etiopia, Colombia, Kenya e Thailandia.
Questa crescente importazione di fiori stranieri rappresenta una minaccia per le oltre 17.000 aziende florovivaistiche italiane, che gestiscono 45.000 ettari di territorio. Il settore, che vale 3,1 miliardi di euro e garantisce lavoro a 200.000 persone, è ora a rischio di essere messo all’angolo da questa massiccia invasione di prodotti stranieri.