Venerdì le autorità federali hanno stanziato 200 milioni di dollari per contenere l’epidemia di influenza aviaria negli allevamenti lattiero-caseari. Il sostegno finanziario contribuirà a prevenire la diffusione del virus, coprire le spese veterinarie e indennizzare gli allevatori per le perdite di latte. La misura prevede test approfonditi sulle bovine e sugli addetti. Katelyn Jetelina, epidemiologa della piattaforma “Your Local Epidemiologist”, afferma che questi incentivi sono preziosi per approfondire la conoscenza dell’epidemiologia del virus. Attualmente, i test su bovine sono obbligatori solo per gli animali che attraversano i confini statali. Il segretario all’Agricoltura, Tom Vilsack, evidenzia che sono state analizzate solamente 80 mucche su 26.000. Il virus ha già colpito 42 allevamenti in nove stati. L’USDA prevede la distribuzione di 98 milioni di dollari nei prossimi mesi, con un sostegno medio stimato di 28.000 dollari per ciascuna azienda agricola. Keith Poulsen, direttore del Wisconsin Veterinary Diagnostic Laboratory, sostiene che il finanziamento potrebbe non essere sufficiente per le grandi aziende.
Il progetto
Il progetto WastewaterSCAN sta studiando le acque in Texas, dove l’epidemia è più diffusa. Marlene Wolfe, ricercatrice presso l’Emory University, conferma il rilevamento del virus H5 nelle acque reflue. Il Cdc specifica, tuttavia, che l’analisi non può identificare l’origine specifica del virus. Nonostante il recente ritrovamento di tracce viraliche in campioni di latte pastorizzato, ulteriori analisi assicurano che latte e prodotti derivati restano sicuri al consumo. È stato documentato un solo caso umano. I nuovi incentivi prevedono un compenso di 75 dollari per i lavoratori agricoli che partecipano ai test del Cdc. Gli esperti considerano basso il rischio di trasmissione al pubblico.