giovedì, 14 Novembre, 2024
Attualità

Studenti impediscono al Ministro Roccella di parlare

Contestazioni, urla e fischi agli Stati generali della Natalità. Mattarella: “Far tacere è contro la Carta”. Meloni: “Spettacolo ignobile”

Una dura contestazione quella ricevuta dal Ministro della Famiglia Eugenia Roccella che ieri, ospite degli Stati generali della Natalità, in corso in quel momento all’Auditorium della Conciliazione di Roma, non è riuscita iniziare il suo previsto intervento per via di una protesta di un gruppo di studenti presenti in sala che in pratica non le hanno permesso di parlare. Una censura vera e propria che chiaramente ha fatto assai discutere e che ha visto prendere una posizione netta anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha parlato di un grave episodio che va contro la Costituzione. Ha parlato di spettacolo ignobile il Premier Giorgia Meloni. Tutto è nato quando la Ministra è stata invitata, come da programma, sul palco da Gigi de Palo, Presidente della ‘Fondazione per la Natalità’. Verso di lei si sono sùbito levati cori e fischi da parte di un gruppo di studenti provenienti da tutta Italia insieme ad appartenenti del gruppo transfemminista ‘Aracne’. I manifestanti hanno quindi esposto dei cartelli a formare la scritta ‘Sul corpo mio decido io’. La Roccella, a questo punto, ha provato a stemperare gli animi: “Ragazzi, ma noi siamo d’accordo, nessuno ha detto a qualcun altro di decidere sul corpo delle donne”.

Urla e fischi

Sul palco della manifestazione, per cercare di contenere il malcontento, è stata quindi invitata a salire una portavoce dei dimostranti, la quale ha letto un comunicato in cui la maggioranza è stata accusata di non ascoltare le mozioni femministe, aggiungendo anche che l’evento in programma all’Auditorium fosse stato organizzato dal governo, cosa poi rivelata non vera. La portavoce ha poi continuato la lettura del comunicato affermando che la Roccella e i ministri dell’esecutivo Meloni vogliono “solo obbligare le donne a fare figli”. Ed è stato a questo punto che la Roccella, presa di mira dalla contestazione degli studenti (tra urla e fischi), è stata costretta ad abbandonare il palco anche per far proseguire l’evento senza ulteriori problematiche.

La titolare del dicastero di Largo Chigi 19 non è nuova a queste situazioni. È già accaduto per esempio un anno fa, al ‘Salone del libro’ di Torino. Al centro delle polemiche che la riguardano, le sue posizioni su famiglia, aborto e coppie omosessuali, ma anche i nuovi piani del governo che, con l’approvazione di un emendamento di Fratelli d’Italia al decreto Pnrr, prevedono la presenza di associazioni pro-vita all’interno dei consultori. Ma quanto accaduto ieri ha chiaramente scatenato una bagarre politica ed è stata propria la Roccella a sfogarsi quasi subito dopo su Facebook: “Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali, la ‘grande stampa’ e la ‘stampa militante’ che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti”, ha scritto. E la giornata di ieri è in pratica trascorsa con un supporto immediato e bipartisan a favore della Ministra che ha inoltre ricevuto una telefonata di Mattarella il quale poi tramite una nota del Quirinale ha detto che “voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.

Incoerenze

Durissima la presa di posizione del Premier Meloni che ha espresso piena e incondizionata solidarietà alla Roccella, parlando di uno spettacolo ignobile: “Ancora una volta è stato impedito a un Ministro della Repubblica di intervenire e di esprimere le proprie idee. Responsabile un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura e impediscono a una donna di parlare perché non ne condividono le idee. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà al Ministro Roccella e di condannare, senza se e senza ma, i fatti di oggi. È ora di dire basta”. Sulla stessa linea il Presidente del Senato Ignazio La Russa: “Il diritto di esprimere la propria opinione è uno dei pilastri della nostra Repubblica e non potrà mai essere messo in dubbio da un gruppo di facinorosi che si arrogano la facoltà di stabilire chi può parlare e chi no”. “Impedire a chiunque di poter esprimere il proprio pensiero in virtù di una qualsiasi ideologia non è democrazia, ma solo violenza” è il pensiero del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci. Per il Senatore e Presidente dell’Udc Antonio De Poli chi ha censurato la Roccella ha commesso “una forma di violenza inaccettabile”.

Basta violenza

Come anticipato, anche le opposizioni si sono schierate al fianco della Roccella. Per l’ex Primo Ministro Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle “si dovrebbe lasciar sempre parlare qualcuno”, aggiungendo che “si può contestare pacificamente, ma alla fine di un intervento”. Dello stesso avviso il Senatore e Presidente di Italia Viva Matteo Renzi, per il quale chi ha impedito di parlare ha offeso la libertà di tutti, aggiungendo che “chi lo ha fatto si è dimostrato un violento”. Sempre da Italia Viva, piena solidarietà dall’ex Ministra Teresa Bellanova. Anche per il Segretario di Azione Carlo Calenda “non far parlare le persone è sintomo di antipolitica”. Posizione un po’ più distante quella l’europarlamentare del Pd Alessandra Moretti, preoccupata dal clima creato dall’attuale esecutivo di centro-destra sul tema dei diritti. “Non far parlare è un errore – afferma – ma sarebbe ancora più grave non ascoltare il disagio di chi protesta”.

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