venerdì, 17 Gennaio, 2025
Attualità

Due colonnelli ucraini, complottavano con i russi per uccidere Zelensky

Diatriba Italia-Francia sull’invio di truppe di terra in Ucraina

Vladimir Putin si è insediato succedendo a se stesso per la quinta volta e resterà al Cremlino per altri sei anni. In certi momenti ha dato l’impressione di essere l’unico a conoscere a menadito il protocollo di insediamento. Il suo discorso, cominciato con un metaforico inchino ai soldati-eroi al fronte, è finito con le parole “vinceremo inseme” che hanno fatto partire le note di “Glory” del compositore russo Mikhail Glinka. “La Russia non rifiuta il dialogo con i paesi occidentali”, ha detto nel breve discorso dopo aver giurato sulla Costituzione, “la scelta spetta a loro”. Non c’erano tanti ambasciatori occidentali, ma non si notava, tra le oltre 2500 persone che hanno applaudito il “loro” Presidente. Si è fermato soltanto due volte, per salutare i novantenni Leonid Roshal, presidente dell’Istituto di ricerca traumatologica pediatrica – che ha scherzato col Presidente dicendo: “ti vedo in ottima forma fisica” – e Alexandra Pakhmutova, compositrice pop molto nota in Russia. Tutti composti e applaudenti: signore sobriamente vestite e pettinate, e signori, tutti con nodi di cravatta rigonfi, simili a quello del Presidente, e senza troppe ostentazioni, tranne le medaglie appuntate al petto dei generali. Putin ha attraversato chilometri di corridoi e salito e sceso centinaia di scale dei palazzi presidenziali, effettivamente, in evidente stato di buona salute e ha passato in rassegna senza ombrello, sotto una fitta pioggerellina di neve, la Guardia presidenziale. Infine il Patriarca ortodosso Kirill ha augurato a Putin di governare “fino alla fine del secolo”. Subito dopo sono arrivate le dimissioni del primo ministro del Governo Mikhail Mishoustin, d’obbligo dopo l’arrivo del “nuovo” Presidente che deciderà la nuova compagine e che ha già firmato il programma fino al 2030: i russi dovranno avere una casa di almeno 33 metri quadri per persona. Nel nuovo governo potrebbero uscire di scena i ministri più in vista: Sergei Lavrov, ministro degli Esteri dal 2004 e Sergei Shoigu, titolare della difesa.

Il destino di Zelensky

Una delle questioni più delicate di questi prossimi anni putiniani è il destino del Presidente ucraino Zelensky. Mentre in Occidente è circolata la notizia della cattura di agenti russi arrestati dal servizio di sicurezza statale ucraino che tramavano l’assassinio del Presidente e di altri alti funzionari governativi, in Russia la “fine politica” di Zelensky è data per certa perché il 20 maggio scade il mandato presidenziale. La proroga della legge marziale in Ucraina, secondo opinionisti russi, permette di rimandare le elezioni politiche, ma non consentirebbe anche la proroga dei poteri presidenziali. Se così fosse questo spiegherebbe anche l’emissione di un mandato di cattura da parte di Mosca nei confronti di Zelensky che, dal 20 maggio, diventerebbe cittadino comune. Tra l’altro la stampa russa sostiene che il Cremlino non tratterà con il governo Zelensky perché, non essendo chiaro se ha o non ha i pieni poteri presidenziali, qualsiasi accordo potrebbe essere messo in discussione da un successivo potere legittimato dalle nuove elezioni.

Renitenti ucraini

Sul campo la situazione è sempre più drammatica. Addirittura il servizio di frontiera ucraina ha rivelato di aver trovato i corpi di tre uomini in età militare nel fiume Tibisco al confine con la Romania; un percorso che gli uomini spesso usano per eludere la mobilitazione e la coscrizione obbligatoria. I timori di essere arruolati sono in aumento, con l’Ucraina che ha recentemente inasprito le sue regole di mobilitazione nel tentativo di ricostituire i ranghi dell’esercito in diminuzione.

Armi chimiche, nessuna denuncia

Mentre l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw), organizzazione internazionale a cui aderiscono 193 stati del mondo, ha annunciato che non ha “informazioni comprovate” che la Russia abbia usato armi chimiche e non ha ricevuto alcuna “richiesta formale” che consenta di attivare l’iter di verifica. Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, tanto mosca che Kiev si sono accusati a vicenda dell’utilizzo di armi chimiche, osserva l’Organizzazione. “Ma le informazioni finora fornite da entrambe le parti, insieme alle informazioni a disposizione del Segretariato, non sono sufficientemente comprovate”, si legge nella nota.

Ambasciatore francese contro l’Italia

Infine si è aperta una diatriba tra Italia e Francia. Mentre i ministri degli Esteri, Antonio Tajani, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, hanno ribadito che il nostro Paese invia aiuti militari all’Ucraina, ma “non siamo in guerra con la Russia e siamo contrari ad inviare militari a combattere” al fronte, l’ambasciatore francese in Italia Martin Briens ha spiegato che il Presidente Macron parlava in termini ipotetici quando ventilava di inviare truppe europee a Kiev. “Ieri – ha poi fatto notare – c’è stato un dibattito su questo ma nessuno oggi ha chiesto all’Italia di mandare truppe in Ucraina. Quindi non è quello che è sul tavolo adesso ma naturalmente io continuo a dire: non escludiamo la possibilità”. Il ministro Crosetto ha comunque ribadito le ragioni della pace: “il dialogo che lui (Vladimir Putin) cerca, noi lo dobbiamo tenere. lo dico dall’inizio. Dobbiamo arrivare a prospettare una soluzione pacifica. Bisogna sedersi attorno al tavolo e dire quali sono le regole. L’unico modo per farlo, però, è che smettano di cadere, anche solo per un giorno, le bombe sull’Ucraina.”

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Guerra non frena sviluppo in Ucraina. +150mila nuove imprese

Marco Santarelli

Putin guida Il fronte contro le libertà

Giuseppe Mazzei

Confagricoltura: cereali e semi oleosi serve una produzione europea. Giansanti: scorte solo fino all’estate

Marco Santarelli

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.