“Nel 2023 l’economia globale ha rallentato e le previsioni di crescita per l’anno in corso, sebbene riviste leggermente al rialzo, prefigurano un’attività nel complesso ancora debole. Negli ultimi mesi il calo dell’inflazione si è fermato negli Stati Uniti, mentre è proseguito nell’area dell’euro e nel Regno Unito. Permangono rischi connessi con i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.” E’ questo, in sintesi, quanto si legge nel Rapporto sulla Stabilità Finanziaria della Banca d’Italia, appena pubblicato. Secondo il report le condizioni dei mercati finanziari internazionali “sono più distese rispetto allo scorso novembre”, beneficiando delle attese di politiche monetarie meno restrittive. Dall’inizio dell’anno, tuttavia, i tassi di interesse sui titoli di Stato sono tornati ad aumentare negli Stati Uniti e l’incremento si è trasmesso anche a quelli delle altre principali economie. Le difficoltà riscontrate in alcuni paesi nel settore immobiliare commerciale rappresentano inoltre una fonte di vulnerabilità per gli intermediari.
Nonostante le guerre
Poi, nonostante le turbolenze geopolitiche e le guerre nel mondo, forse molto mediatiche, secondo la Banca d’Italia “i rischi per la stabilità finanziaria in Italia sono in lieve riduzione, anche per effetto del favorevole andamento dei mercati. Rispetto allo scorso novembre il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani a dieci anni e quelli tedeschi è diminuito; le condizioni di liquidità sono migliorate ulteriormente, con scambi che a febbraio scorso hanno raggiunto un nuovo massimo storico.” Sebbene ancora fragile, il quadro macroeconomico si è stabilizzato, in un contesto caratterizzato da solidità del mercato del lavoro, consolidamento del processo di disinflazione e miglioramento del saldo delle partite correnti. E per la seconda metà dell’anno è previsto anche un “rafforzamento della crescita.”
Il mercato delle abitazioni
Quanto al patrimonio immobiliare i prezzi delle abitazioni hanno continuato a salire moderatamente in termini nominali e sono tornati a crescere anche in termini reali, grazie alla diminuzione dell’inflazione. Nel comparto degli immobili commerciali le compravendite sono aumentate e si è attenuato il calo dei prezzi. Nel complesso gli sviluppi del mercato immobiliare comportano un basso rischio per la stabilità finanziaria in Italia.
La vulnerabilità delle famiglie
Mentre “i fattori di vulnerabilità per il settore delle famiglie rimangono contenuti, anche se resta elevata l’incertezza sulle prospettive economiche.” La ricchezza finanziaria è aumentata, è proseguita la ricomposizione del risparmio, soprattutto con l’acquisto di titoli pubblici e “il rapporto tra indebitamento e reddito disponibile, già basso nel confronto internazionale, si è ulteriormente ridotto.” La qualità del credito resta buona, anche se i mutui a tasso variabile mostrano segnali di leggero deterioramento a causa dell’alto livello dei tassi.
Buone condizioni per le banche
Le condizioni del sistema bancario si mantengono buone. La redditività è significativamente aumentata e resterebbe alta anche nell’anno in corso. Le principali fonti di vulnerabilità sono riconducibili sia al potenziale peggioramento della qualità dei prestiti, sia alle possibili difficoltà di raccolta in una fase di riassorbimento della liquidità in eccesso da parte dell’Eurosistema. Il 26 aprile la Banca d’Italia ha deciso di attivare, con gradualità, una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer, SyRB), così da accrescere la capacità delle banche di fronteggiare possibili eventi avversi di portata generale.