In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, il Parlamento europeo ha pubblicato l’invito a presentare le proposte per il “Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo 2024”. Si tratta di un riconoscimento annuale, intitolato alla memoria della giornalista maltese vittima di vessazioni e minacce culminate nell’esplosione di una bomba nascosta nella sua auto che ha posto fine alla sua vita il 16 ottobre 2017, per il giornalismo d’eccellenza che promuove e difende i principi e i valori fondamentali dell’Unione europea, ovvero dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e diritti umani. “I giornalisti devono essere liberi di fare il loro lavoro. Questo è un aspetto non negoziabile – ha detto Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo, sottolineando come annualmente “il Parlamento europeo rinnova il suo impegno a sostenere la libertà dei media e della stampa, in omaggio alla coraggiosa giornalista Daphne Caruana Galizia. Daphne è stata assassinata, ma il suo spirito perdura nel lavoro dei giornalisti che, come lei, difendono la verità, il pluralismo e la giustizia. Questo premio è per loro”.
Il Bando
Al bando “possono partecipare i giornalisti professionisti o team di giornalisti di qualsiasi nazionalità, presentando inchieste approfondite pubblicate o trasmesse da mezzi di comunicazione con sede in uno dei 27 Stati membri dell’Unione”, si legge nel lancio dell’iniziativa pubblicata sul sito istituzionale del Parlamento europeo. I giornalisti possono presentare i loro articoli sul sito “daphnejournalismprize.eu” entro le 12:00 (ora italiana) del 31 luglio 2024. Il vincitore verrà scelto da una giuria indipendente, composta da rappresentanti della stampa e della società civile dei Paesi UE e da rappresentanti delle principali associazioni dei giornalisti europee. La cerimonia di premiazione si terrà, come ogni anno, intorno al 16 ottobre, anniversario dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia. Il Riconoscimento e il premio di 20.000 euro assegnati al vincitore, dimostrano il sostegno del Parlamento al giornalismo investigativo e l’importanza di una stampa libera.
La storia nelle Nazioni Unite
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 3 maggio Giornata mondiale della libertà di stampa per evidenziare l’importanza della libertà di espressione e comunicazione attraverso i mezzi di informazione e per ricordare ai governi il loro dovere di sostenere e far rispettare la libertà di parola sancita dall’Articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. Nel 1993, le Nazioni Unite hanno iniziato a celebrare la Giornata, conferendo dei premi e tenendo conferenze in tutto il mondo. Nel 2018, un convegno promosso dall’Alleanza delle Civiltà delle Nazioni Unite è stata cancellato. Nello stesso anno, diverse testate giornalistiche si sono unite in favore di una campagna pubblicitaria e vennero ricordati i giornalisti uccisi a Kabul. Negli ultimi anni, il Parlamento ha segnalato i tentativi, all’interno e all’esterno dell’UE, di minare il pluralismo dei media; deputati, infatti, hanno denunciato gli attacchi ai giornalisti, in particolare da parte dei politici e chiesto alla Commissione di presentare una proposta legislativa contro le azioni legali vessatorie nel 2021, che sono state approvate a febbraio 2024. A marzo di quest’anno il Parlamento ha dato il via libera anche alla legge europea per la libertà dei media, una nuova normativa per proteggere i giornalisti dell’UE e la libertà di stampa.
Chi era Daphne Caruana Galizia
Daphne Caruana Galizia è stata una giornalista e blogger maltese impegnata in numerose inchieste e attiva contro la corruzione. Il 16 ottobre 2017 è stata assassinata in un attentato dinamitardo e la sua morte ha avuto ampia risonanza nella stampa internazionale. Nel 2016 Caruana Galizia è stata la prima giornalista a pubblicare la notizia del coinvolgimento di ministri nello scandalo Panama Papers, rivelando come l’allora ministro dell’Energia avesse acquisito società a Panama e in Nuova Zelanda, con lo scopo di riciclare denaro proveniente dal governo dell’Azerbaigian; il ministro quindi è stato costretto ad ammettere, qualche giorno dopo, di aver costituito un trust nella nazione oceaniana. L’inchiesta ha avuto ampia risonanza nell’isola e ha innescato proteste anti-governative. Pochi mesi dopo la pubblicazione delle inchieste, che avevano scosso le fondamenta della politica maltese, Caruana Galizia è stata uccisa nell’esplosione di un’autobomba, posta nella auto nei pressi della sua residenza. Il clamore e le disapprovazioni su come le autorità competenti hanno gestito le ricerche connesse al suo omicidio hanno portato il primo ministro Joseph Muscat a dimettersi dall’incarico. Perplesso sulle indagini condotte sul caso, nel 2019 il Parlamento ha chiesto alla Commissione europea di intervenire. Nell’ottobre 2023, a sei anni dall’uccisione, il Parlamento si è detto preoccupato per gli scarsi progressi compiuti in merito al suo assassinio. I deputati hanno espresso rammarico per il fatto che le indagini abbiano portato solo a tre condanne e hanno insistito sulla necessità di assicurare alla giustizia tutte le persone coinvolte.