mercoledì, 22 Gennaio, 2025
Esteri

Summit africano contro terrorismo e contrabbando di armi. In un anno 23mila morti

Tinubu (Nigeria) propone il Centro antiterrorismo dell’Africa subsahariana

Si è appena concluso a Abuja, la capitale della Nigeria, il summit africano sul terrorismo e il contrabbando di armi. L’incontro è stato realizzato grazie al sostegno delle Nazioni Unite (Unoct) e serviva a rafforzare la cooperazione multilaterale contro le bande terroristiche che imperversano in molti paesi africani, ma anche a rimodellare la risposta internazionale per le esigenze specifiche del continente. Saranno sviluppate strategie per contrastare il terrorismo, ma anche rafforzate le capacità di prevenzione, difesa e sicurezza attraverso la condivisione delle informazioni di intelligence, il controllo dei mercati finanziari opachi. Secondo un nuovo studio dell’African Center for Strategic Studies, gli atti di terrore in sono aumentati di oltre il 100% negli ultimi due decenni, nonostante l’intervento locale e straniero. Il rapporto afferma che più di 23.000 persone sono state uccise in Africa nel 2023 – un aumento del 20% rispetto al 2022. Il Presidente ghanese Nana Akufo-Addo ha dichiarato che “la lotta al terrorismo va oltre i confini di un paese.” Gli atti di terrore in Africa sono in gran parte concentrati nel Sahel, in Somalia, nel bacino del lago Ciad, nel Nord Africa e nel Mozambico.

Tensioni tra paesi

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, i capi di stato del Togo, Ghana e Nigeria. Ovvero: Faure Gnassingbé, Nana Akufo-Ado e Bola Tinubu che hanno sottolineato la gravità della minaccia terroristica nel continente e di concordare su priorità strategiche concrete le misure da adottare per combattere il flagello. L’iniziativa viene dalla Nigeria che, tra l’altro, nell’ultimo decennio sta lottando strenuamente contro il terrorismo, ma la nota comune è che soltanto con la cooperazione tra Stati sarà possibile combattere i “seminatori di morte”. Il Presidente della Nigeria, Bola Tinubu, ha proposto la creazione di un centro antiterrorismo regionale che servirà come hub per la condivisione di intelligence e il coordinamento operativo in tutta l’Africa subsahariana e per contrastare il contrabbando delle armi. Ma gli esperti sostengono che le tensioni con Niger, Mali e Burkina Faso vanificano la possibilità di una maggiore cooperazione regionale.

Onu: servono finanziamenti

Il Presidente ghanese Nana Akufo-Addo afferma che la lotta al terrorismo va oltre i confini di un paese. “La natura in evoluzione del terrorismo richiede una risposta dinamica e coordinata che trascenda i confini nazionali e gli sforzi individuali”. Il consigliere per la sicurezza nigeriano Nuhu Ribadu ha detto che il fenomeno deve essere affrontato consapevolmente: “le strategie efficaci richiedono approcci completi che affrontino terrorismo e contrabbando di armi, promuovano lo sviluppo socioeconomico, migliorano la governance risolvono i conflitti e rafforzano la cooperazione regionale e internazionale.” Per le Nazioni Unite il successo di iniziate simili si basa sul coordinamento tra paesi interessati, ma anche su finanziamenti adeguati.

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