“Non e’ troppo tardi perche’ l’Ucraina vinca” nella guerra contro la Russia, a condizione che l’Occidente mantenga le promesse di fornirle piu’ armi. Lo ha affermato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “Negli ultimi mesi gli alleati della Nato non hanno fornito il sostegno” che avevano promesso, si e’ rammaricato in un discorso tenuto a Berlino durante la cerimonia di premiazione sui legami transatlantici ministro degli Esteri Dmytro Kuleba lancia un messaggio grave: “l’Occidente deve rendersi conto che l’era della pace in Europa è finita” e poi dà una lezione agli occidentali: “quando vedo quello che la Russia ha ottenuto, costruendo la sua base industriale per la difesa in due anni di guerra – ha aggiunto – e quello che ha ottenuto l’Occidente, penso che qualcosa non va da parte dell’Occidente.” Kuleba, intervistato dal quotidiano inglese Guardian ha anche ripetuto che gli aiuti americani appena stanziati dal Congresso “non saranno sufficienti a sconfiggere la Russia.”
Ucraini fuggiti dalla guerra
Intanto non solo l’Ucraina sta cercando di riportare in patria i cittadini in età per combattere che sono espatriati, annunciando che non rilascerà più passaporti a coloro che hanno un’età compresa tra 18 e 60 anni, ma anche la Polonia sta cercando di “riportare” in patria gli ucraini in età militare da mandare al fronte. Il ministro della Difesa polacco, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz ha dichiarato testualmente: “penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare”. Solo la Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra.
Escalation ai confini bielorussi
Sull’altro fronte il Presidente Lukashenko ha confermato che in caso di attacco al suo Paese risponderà “immediatamente” assieme a Mosca che ha “decine di testate nucleari” a difesa della Bielorussia. Il Presidente bielorusso lamenta la presenza di oltre 120mila soldati ucraini ammassati lungo il confine e che questo rende “alta la probabilità di provocazioni che potrebbero portare a una escalation.” Anche il Cremlino denuncia l’impiego di oltre 3.000 mercenari stranieri che combattono per l’Ucraina e provengono soprattutto dagli Stati Uniti, Gran Bretagna e dal Canada. Mentre all’annuncio di Washington di avere già inviato segretamente missili Atacms alle forze di Kiev, Mosca ha risposto che questo “causerà ulteriori problemi alla stessa Ucraina.”
Corruzione a Mosca
Il tribunale distrettuale Basmanny di Mosca ha ordinato l’arresto di una terza persona che sarebbe coinvolta nello scandalo per corruzione del vice ministro russo della Difesa, Timur Ivanov. Si tratta del fondatore dell’impresa edile Olimpsitistroy, Aleksandr Fomin, accusato di aver pagato una tangente. Secondo gli inquirenti Fomin, Serghei Borodin (il secondo sospettato già in custodia cautelare) e altre persone agendo come un gruppo organizzato, hanno aiutato Ivanov a ricevere una massiccia tangente”. Anche il Tribunale cittadino di Syktyvkar ha emesso un mandato di arresto, in contumacia, contro il campione mondiale di scacchi e cofondatore del Free Russia Forum (Frf), Garry Kasparov, insieme a diversi altri attivisti anti-Putin, con l’accusa di creare una “comunità terroristica”, di finanziare “attività terroristiche” e di aver pubblicamente incitato al terrorismo. Kasparov è fuggito dalla Russia nel 2013 e attualmente vive a New York.
Macron e le elezioni europee
Il presidente francese Emmanuel Macron, nel corso di un discorso sull’Europa alla Sorbona, ha dichiarato che la guerra Russia-Ucraina è “il principale pericolo per la sicurezza europea” e “la condizione indispensabile per la nostra sicurezza è che la Russia non vinca questa guerra di aggressione”.Macron ha anche affermato che l’Europa “deve dimostrare di non essere mai vassalla degli Stati Uniti e di saper dialogare anche con tutte le altre regioni del mondo”. Macron ritiene che l’Europa è a una svolta storica; rischia di “morire” e vanno fatte “scelte” non più procastinabili. Secondo il Presidente francese “l’Europa è circondata” e “ancora oggi è troppo lenta” riguardo al fatto che “sul nostro continente si gioca una partita di pace e di guerra.” Quanto all’Ucraina e alla Moldova, Macron ha affermato che “fanno parte della nostra famiglia europea e hanno la vocazione all’adesione all’Unione.” E in vista delle elezioni europee di giugno anche il Parlamento europeo ha invitato le leadership nazionali a contrastare con urgenza i tentativi di ingerenza russa. Nella risoluzione non vincolante adottata con 429 voti a favore, 27 contrari e 48 astensioni (tra cui gli italiani FdI, Lega e M5S), i deputati denunciano fermamente i tentativi sostenuti dal Cremlino di interferire e minare i processi democratici europei.