Gli eredi del celebre attore e poeta napoletano Antonio De Curtis in arte Totò hanno chiesto alle attività commerciali di tutta Italia di non utilizzare il nome e l’immagine del grande artista per fini commerciali e pubblicitari. Un intervento, quello messo in atto dagli eredi, volto a tutelare la figura dell’illustre comico, ma destinato a impattare, in primis, su pizzerie e ristoranti che, in numero rilevante fino a oggi si sono avvalsi della figura del “principe della risata”. “È una questione di rispetto per mio nonno – ha spiegato la nipote Elena De Curtis a Il Messaggero – Ci imbattiamo ovunque, nei posti più impensati, nel suo nome e nelle sue foto utilizzati senza il minimo rispetto del diritto all’immagine”.
Le richieste
Gli eredi di Antonio De Curtis, mediante i propri legali, hanno chiesto la cessazione dell’utilizzo del nome e delle immagini di Totò nella denominazione sociale, nei segni distintivi, nei siti web e negli indirizzi di posta elettronica; la distruzione di tutti i prodotti, sia strumentali sia pubblicitari, realizzati utilizzando il nome e le immagini dell’artista la disattivazione e cancellazione degli account social media nonché del nome a dominio contenenti riferimenti a Totò; l’oscuramento del sito internet o, in alternativa, la revoca, da parte della Registration Authority italiana, dell’assegnazione del nome a dominio, con conseguente trasferimento in favore dei ricorrenti, si legge nell’ordinanza.
Ordinanza cautelare
Negli scorsi mesi, a fronte delle esplicite richieste da parte degli avvocati degli eredi, molti esercizi commerciali hanno provveduto a cambiare i riferimenti a Totò. Le comunicazioni si sono intensificate a seguito di un’ordinanza cautelare emessa lo scorso giugno dal Tribunale di Torino, che ha precisato che “l’utilizzo dell’altrui nome ed immagine, aspetti della persona e della personalità tutelati anche a livello costituzionale, è lecito esclusivamente se si è previamente ottenuto il consenso dal titolare o, in sua assenza, da coloro che abbiano un interesse al nome fondato su ragioni familiari degne di essere protette”. Pertanto, è stato stabilito che l’uso del nome e dell’immagine di Totò senza consenso costituisce illecito.
Un punto di incontro
I successori considererebbero la realizzazione di un marchio registrato per consentire alle attività di utilizzare l’immagine dell’artista lecitamente. “Noi chiediamo solo una regolamentazione – ha detto Elena De Curtis -. Siamo disposti ad avviare, come abbiamo sempre fatto del resto, un’interlocuzione, in alcuni casi stiamo dando anche l’autorizzazione all’utilizzo. Quando non c’è malafede si trova un punto di incontro, un accordo. Siamo perfettamente consapevoli del fatto che affettuosamente parlando, Totò è considerato di tutti, amato da tutti, ma questo non può pregiudicare la tutela”.