Durante la seconda giornata del processo a New York contro l’ex Presidente Donald Trump, l’ex direttore del National Enquirer, David Pecker, ha rilasciato una testimonianza rivelatrice, dichiarando di aver utilizzato il suo tabloid per occultare racconti che avrebbero potuto pregiudicare la corsa presidenziale di Trump nel 2016. Pecker dovrebbe tornare sul banco dei testimoni giovedì, quando riprenderà il processo. Il momento più importante dovrebbe essere quando Pecker dovrà rispondere a domande riguardanti la pornostar Stormy Daniels. Trump è accusato di aver alterato una documentazione aziendale per nascondere un pagamento alla Daniels in cambio del suo silenzio su un presunto incontro sessuale avvenuto dieci anni prima. Trump si è proclamato innocente e ha negato qualsiasi incontro con Daniels.
Le parole
Pecker, settantaduenne, ha confermato martedì che l’Enquirer aveva corrisposto pagamenti a due individui che avevano diffuso voci sul comportamento sessuale inappropriato di Trump, ma tali storie non erano mai state pubblicate, seguendo una strategia conosciuta come “catch and kill”. Tra questi, un portiere della Trump Tower e l’ex modella di Playboy Karen McDougal. Questa tattica nasce da un accordo del 2015, nel quale Trump avrebbe assicurato che l’Enquirer avrebbe diffuso articoli a lui favorevoli e avrebbe monitorato le storie potenzialmente dannose, come riferito da Pecker. La deposizione dell’ex editore è avvenuta a seguito di un’udienza preliminare in cui i procuratori hanno proposto di infliggere a Trump una sanzione di 10.000 dollari per aver infranto un ordine giudiziario che gli vietava di esprimere critiche nei confronti di testimoni, funzionari giudiziari e loro familiari. La decisione del giudice Juan Merchan su tale sanzione sarà comunicata in un secondo momento.