domenica, 8 Settembre, 2024
Attualità

Venti di crisi nel settore moda: un’impresa su due prevede il calo del fatturato

L'indagine di Cna Federmoda

Il 2024 si preannuncia come un periodo di forte burrasca per il settore moda italiano, con una crisi che si intensifica rispetto agli anni precedenti. È quanto emerge da un’indagine condotta da Cna Federmoda su un campione di quasi 600 imprese, che evidenzia un quadro preoccupante per il futuro del comparto. Secondo i risultati dello studio, la maggior parte delle imprese intervistate (50,2%) prevede una contrazione del fatturato per l’anno in corso. Tra queste, una su cinque indica addirittura una forte riduzione dei ricavi, superiore al 20%. Un numero che rappresenta un marcato peggioramento rispetto al 2023, quando solo il 39,3% delle imprese ha registrato un calo dei ricavi.

A essere colpiti in modo più pesante dalla crisi sono i settori della pelletteria, del tessile e dell’abbigliamento, con percentuali di imprese in calo rispettivamente del 62%, 54,1% e 35,4%. In particolare, le aziende contoterziste, ovvero quelle che lavorano per altri marchi, sono le più penalizzate, con oltre il 57% che stima un fatturato in calo.

Il costo del lavoro

I problemi più gravi lamentati dalle imprese sono, nell’ordine, costo del lavoro (55,4% delle risposte), calo degli ordinativi (54,9%), corsi delle materie prime (52,1%), costi dell’energia (46,9%). Notizie migliori arrivano sul fronte dell’occupazione. Il 27% del totale delle imprese intervistate ha aumentato il numero dei dipendenti, percentuale che sale al 40,5% nel tessile mentre il 28,4% ha ridotto gli occupati con punte di oltre il 34% nel tessile. Tuttavia è aumentato il ricorso alla cassa integrazione, utilizzata dal 25,6% delle imprese rispetto al 15,5% del 2023.

Tra le misure di sostegno indicate dalle imprese il 62,7% propone una riduzione dell’Iva per stimolare i consumi, una su cinque è favorevole a una moratoria sul credito e una su quattro chiede la sospensione per almeno sei mesi dei versamenti al fisco con rientro graduale attraverso rateizzazioni a tasso zero.

La preoccupazione

Il Presidente nazionale di CNA Federmoda Marco Landi, ha commentato l’indagine dichiarando che la situazione che emerge è preoccupante, soprattutto per il mondo dell’artigianato e della piccola impresa: “Particolarmente critico risulta l’andamento dei laboratori che lavorano per conto di terzi, vale a dire l’ossatura della filiera produttiva nazionale. È proprio questa la parte del settore moda che le politiche pubbliche sono chiamate a sostenere e stimolare se si vuole salvaguardare il comparto con le sue ricchezze in termini di occupazione, competenze, sostenibilità, valore aggiunto”.

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