Immagini satellitari hanno rivelato un attacco aereo israeliano mirato contro Isfahan in Iran, che ha inflitto danni rilevanti a un sistema radar S-300 prodotto dalla Russia. Tale azione ha provocato distruzioni molto più estese rispetto agli attacchi iraniani verso Israele avvenuti il 13 aprile. Nonostante la gravità dei danni, le autorità iraniane hanno tendenzialmente sminuito l’accaduto, pur facendo sforzi per ridurre la tensione con Israele, anche in considerazione dei conflitti in atto con Hamas.
Nicole Grajewski ha sottolineato che questo attacco evidenzia le notevoli capacità militari israeliane in termini di precisione e forza distruttiva. Chris Biggers, un consulente ex analista di immagini del governo, ha ipotizzato che altri elementi critici del sistema di difesa missilistica dell’Iran potrebbero essere stati deliberatamente nascosti o risparmiati durante l’attacco. Come misura precauzionale, l’Iran ha sospeso i voli aerei nell’area colpita dopo l’aggressione, ma continua a negare di aver subito attacchi sul proprio territorio.
L’accordo tra Iran e Russia, siglato nel 2007 per un valore di 800 milioni di dollari, è stato sospeso e successivamente rinnovato nel 2015. Attualmente, l’Iran sta potenziando il proprio arsenale con l’aggiunta di droni Shahed e mostra interesse nell’acquisizione dei moderni caccia Su-35 russi. L’Iran ha ricevuto un aereo da addestramento russo, il YAK-130, per formare i piloti all’uso dei Su-35. Sebbene la Russia disponga del più sofisticato sistema S-400, l’S-300 rimane un elemento cruciale per la difesa aerea sia iraniana sia russa.