domenica, 22 Dicembre, 2024
Esteri

Netanyahu: aumenteremo la pressione militare contro Hamas

Il ministro degli esteri israeliano Katz posta un finto attacco al Colosseo. Tajani: non creiamo panico

Gli Stati Uniti hanno dato il via libera a ulteriori aiuti a Israele (26 miliardi di dollari), ma hanno anche avvertito che sanzioneranno un battaglione delle forze armate dell’Idf per violazioni dei diritti umani in Cisgiordania. Si tratta dei militari del Netzah Yehuda, battaglione formato come unità speciale per soldati ultraortodossi dove tutti i suoi membri sono uomini, coloni, radicali. Ma la decisione Usa ha scatenato le reazioni del premier Netanyahu secondo il quale “le forze armate non devono essere sanzionate”. “È il massimo dell’assurdità e il punto più basso dal punto di vista morale”, ha dichiarato il premier, assicurando che l’esecutivo “agirà con tutti i mezzi contro queste mosse”. Anzi, ha rincarato la dose, annunciato che “nei prossimi giorni aumenteremo la pressione militare e politica su Hamas”, visto che finora le trattative non hanno portato a nulla, e la violenza resta “l’unico modo per liberare i nostri ostaggi e ottenere la vittoria”.

Fake attacco a Colosseo e Eiffel

Da Israele è arrivata anche una provocazione con al centro il Colosseo: un fotomontaggio postato su X dal ministro Israel Katz dove si vedono dei missili che si abbattono sul monumento più famoso del mondo. Poi il ministro israeliano ha scritto: “i Guardiani della rivoluzione iraniana verranno presto in una città vicino a voi. Fermate i pasdaran prima che sia troppo tardi.” Cosa che ha provocato la reazione dell’omologo italiano, Antonio Tajani: “non credo che ci sia un’ipotesi di attacco all’Occidente” da parte dell’Iran “che pure commette errori gravi, dare droni alla Russia, dare droni e armi a Hezbollah non va bene. Dobbiamo evitare di creare il panico”. “Ci sono anche altri obiettivi europei” afferma Tajani riferendosi anche al secondo post con la torre Eiffel sotto attacco: “più che preoccuparsi bisogna occuparsi”, ovvero impegnando le diplomazie per la de-escalation, come è stato fatto al G7 di Capri, non escludendo un colloquio con il ministro iraniano. “Io ho parlato con il ministro degli Esteri iraniano prima del loro attacco.” Ha rivelato Tajani. “Non escludiamo di poter parlare nei prossimi giorni perché, pur avendo posizioni e idee diverse, bisogna cercare di disinnescare la tensione.”

In Iran arrivano caccia russi

In Iran, nel contempo, si continua nella retorica trionfalista e il leader supremo religioso Ali Khamenei ha ringraziato le forze armate per l’operazione del 13 aprile contro Israele. La guida suprema iraniana ha quindi esortato a “perseguire incessantemente l’innovazione militare e a imparare le tattiche del nemico” e ha minimizzato l’importanza del numero di missili lanciati o che hanno colpito il bersaglio nell’attacco a Israele. Il Paese continua a armarsi e secondo il quotidiano Haaretz, l’Iran riceverà la prima consegna di caccia russi di ultima generazione Sukhoi SU-35 nei prossimi giorni.

Morti decine di bambini

E mentre i ministri degli Esteri polemizzano su post pubblicati sui social, nella Striscia di Gaza ormai i morti sono quasi 35.000. Ieri un nuovo, tragico bilancio dei raid israeliani a Rafah. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, almeno 16 persone – tra cui nove bambini – sono rimaste uccise in una serie di attacchi aerei e di artiglieria condotti nella notte e questa mattina all’alba. Otto palestinesi, tra cui due donne e cinque bambini, sono rimasti uccisi in un raid che ha colpito due abitazioni. Altri cinque, di cui quattro bambini, sono morti in un altro attacco contro una casa nella parte orientale di Rafah. Nella notte tre civili sono stati assassinati in un raid contro un’abitazione nel campo profughi di Shabour. E sono almeno 50 i cadaveri di palestinesi, uccisi dalle forze israeliane, ritrovati all’interno dell’ospedale di Khan Younis. Lo comunica la Protezione civile della Striscia che, attraverso un suo portavoce, Mahmoud Bassal, fa sapere di aver constatato la “presenza di fosse comuni all’interno del Complesso medico Nasser”.

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