In questi giorni la Nato è attivissima nel cercare di rafforzare la cooperazione tra i paesi dell’Alleanza, ma anche per individuare strategie di difesa più avanzate e rapporti con imprese all’avanguardia. Il vicesegretario generale Mircea Geoană, in un incontro a Roma, con il ministro della Difesa, Guido Crosetto e con i rappresentanti dell’industria della difesa italiana, ha sottolineato che il rafforzamento della cooperazione della Nato con i partner è essenziale per affrontare le sfide della sicurezza condivisa. Mentre il “Digital Ocean Industry Symposium” è concentrato su come aumentare la capacità della Nato di “vedere, percepire e agire per proteggere meglio le linee di comunicazione marine, che sono vitali per la sicurezza dell’area euro-atlantica.”
Le partnership Nato
“Lo vediamo con la guerra della Russia contro l’Ucraina”, ha dichiarato Geoană, “colpisce negativamente l’Europa nel suo complesso e rende il mondo intero più instabile. Lo stesso vale per i terroristi, per i cambiamenti climatici e per i conflitti in corso in Medio Oriente. Le fonti di instabilità ci colpiscono ovunque. Questo è il motivo per cui la Nato sta lavorando sempre più a stretto contatto con i nostri partner; con i paesi, le organizzazioni, le aziende, le università, i think tank di tutto il mondo. Perché la nostra sacra missione sancita nel Trattato di Washington rimane valida sempre, per mantenere la nostra gente al sicuro e il mondo più sicuro.”
Il Dois della Nato
Il Digital Ocean Industry Symposium, invece, lavora per migliorare la consapevolezza della situazione marittima della Nato dal fondo del mare allo spazio, e comprende uno stretto legame con laboratori e industrie all’avanguardia nel settore. Ha lo scopo di trasformare la consapevolezza del dominio marittimo alleato migliorando il coordinamento tra le capacità nazionali e alleate impiegate per la sorveglianza marittima. “Ciò include satelliti e sistemi autonomi che operano sotto e sopra il mare.”
Nato e imprese per sicurezza marina
“La tecnologia è fondamentale per aumentare la capacità delle risorse marittime sia degli alleati che dei partner e può aiutarli a lavorare più strettamente insieme su problemi operativi comuni”, si legge in una nota della Nato, che spiega come “superando le capacità convenzionali e utilizzando la tecnologia all’avanguardia, le marine alleate possono agire in modo più tempestivo ed economico per affrontare un ampio spettro di sfide riguardo la sicurezza.” Questo include la sicurezza delle rotte marittime, dei gasdotti e dei cavi sottomarini, oltre a contrastare la pirateria e le minacce derivanti dai cambiamenti climatici. Negli ultimi dieci anni la Nato ha testato e integrato gli ultimi progressi tecnologici delle industrie e del mondo accademico per migliorare l’interoperabilità attraverso esercitazioni come Repmuse Dynamic Messenger. Già lo scorso anno, a Vilnius, i leader della Nato hanno concordato di istituire il Centro marittimo per la sicurezza delle infrastrutture sottomarine all’interno del Comando Marittimo della Nato (Marcom) nel Regno Unito, per aumentare la consapevolezza della situazione e migliorare la deterrenza e la difesa. E di recente è anche stata creata“una cellula di coordinamento delle infrastrutture sottomarine critiche presso la sede della Nato a Bruxelles per migliorare la condivisione delle informazioni e lo scambio di migliori pratiche tra alleati, partner e settore privato”.