sabato, 22 Febbraio, 2025
Esteri

Myanmar: il Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, agli arresti domiciliari

L’ex leader del Myanmar e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi è stata posta agli arresti domiciliari, in una misura precauzionale adottata a causa di una eccezionale ondata di calore. Il Maggiore Generale Zaw Min Tun ha informato la stampa internazionale che Aung San Suu Kyi e Win Myint, Presidente del governo deposto, sono stati tra gli anziani e i malati rilasciati dagli istituti penitenziari. Aung San Suu Kyi, 78 anni, è detenuta dopo il colpo di stato militare che ha rovesciato il suo governo nel 2021.

Ha ricevuto una condanna complessiva di 27 anni a Naypyidaw per una serie di accuse che i suoi sostenitori e le organizzazioni per i diritti umani considerano fabbricate per motivi politici. Win Myint, invece, stava scontando otto anni a Taungoo, nella regione di Bago, in Myanmar. L’agenzia meteorologica del Myanmar ha registrato temperature di 39 gradi. Zaw Min Tun non ha specificato la destinazione dei prigionieri rilasciati. Prima dell’arresto, Aung San Suu Kyi era trattenuta in una residenza sorvegliata all’interno di una base militare.

Sfida di potere

A tre anni dal colpo di Stato, l’esercito del Myanmar affronta una crescente sfida al suo potere da parte di un movimento di resistenza armata, supportato dal governo di unità nazionale (NUG) costituito da alleati politici di Aung San Suu Kyi. Il trasferimento è stato annunciato mentre l’esercito concedeva l’amnistia a oltre 3.000 detenuti in occasione del Capodanno tradizionale Thingyan. Non è chiaro se tra i rilasciati ci siano attivisti per la democrazia o prigionieri politici arrestati per aver protestato contro il regime militare.

Il generale Min Aung Hlaing, ha concesso la grazia a 3.303 detenuti, inclusi 28 stranieri che saranno espulsi dal Myanmar. Le amnistie di massa in occasione delle festività sono una tradizione in Myanmar. L’Associazione di assistenza per i prigionieri politici (AAPP), che monitora la repressione seguita al colpo di stato, ha segnalato che circa 20.351 persone sono attualmente detenute per essersi opposte ai militari.

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