In questi giorni il mondo della scuola e dell’università si sta mobilitando per la formazione online. Grazie. Non vorremmo però che ci si abituasse troppo a questo modello di istruzione e a preferirlo rispetto a quello frontale: non è la stessa cosa.
La formazione italiana è prevalentemente, a nostro avviso, una formazione di metodo e non di addestramento. Abbiamo costruito la nostra cultura su una formazione che fosse in grado di fornire ai giovani le capacità di analisi, di critica e di sintesi. Le discipline devono restare gli strumenti per la crescita e la maturazione dell’individuo e non lo scopo dell’intervento per l’apprendimento.
Pur riconoscendo tutto il merito allo studio online non possiamo comunque paragonarlo a quello in presenza. La differenza è nell’organizzazione della struttura formativa. Trasmettere conoscenze, competenze e abilità per la vita lavorativa non è come trasmetterle per la vita. Spetta all’impresa formare gli uomini per il lavoro nelle loro fabbriche e nei loro stabilimenti di ogni tipo; spetta alle Istituzioni formare i giovani per avere in futuro cittadini consapevoli e in grado di discernere il bene dal male, il vero dal falso, il giusto all’ingiusto.
Intendiamoci, occorre ringraziare tutti i docenti, di ogni ordine, che in questo momento stanno svolgendo il loro compito dal pc sulle diverse piattaforme messe a disposizione dai loro Istituti, scuole e università ma non facciamone un’alternativa e, soprattutto, informiamo gli studenti e le famiglie che questa è solo un’emergenza. Si tornerà ad apprendere in aula. L’andare a lezione o andare a scuola, come purtroppo si dice confondendo la scuola con le lezioni che in essa si svolgono, è un percorso irrinunciabile della nostra vita che deve essere mantenuto. L’esempio del bravo docente segnerà il futuro dell’umanità.
Concludiamo scrivendo che va bene ora la lezione dal pc ma solo se già si conoscono gli studenti. Se non si conoscono la lezione rischia di essere inutile.
Non è la stessa cosa, lo abbiamo già scritto e lo ripetiamo, perché tutti sappiano che si dovrà tornare a lezione in aula.
Salviamo le nostre aule, sono luoghi insostituibili di apprendimento per la vita oltre che per la cultura di base.