Mi chiamo Francesca, sono una ragazza diversamente abile motoria, ho conseguito due lauree, una relativa alla possibilità di entrare nel mondo della scuola, l’altra avendo la possibilità di essere educatrice professionale. Nonostante le mie due lauree come molti giovani oggi non ho mai avuto la possibilità di entrare in una realtà lavorativa ma subito dopo la laurea mi sono affacciata al mondo del volontariato. Nel corso degli anni ho frequentato varie realtà sociali sempre come volontaria fino ad arrivare a conoscere una realtà chiamata “Il Villaggio di Esteban”, una cooperativa sociale per ragazzi diversamente abili che però amavano occuparsi di giornalismo e che stavano partecipando ad un progetto.
L’impegno di scrivere
Il progetto si chiamava Paperboy, nato nel 2013 e diventato ben presto una vera testata giornalistica, registrata regolarmente al tribunale di Salerno. Inizialmente fui un po’ scettica poi accettai la sfida più con me stessa che con gli altri perché fin dai tempi della scuola mi è sempre piaciuto scrivere.
Successivamente fissai un appuntamento con il responsabile del Villaggio di Esteban che in presenza mi parlò del progetto dicendomi che in effetti Paperboy era una testata giornalistica riconosciuta dall’ordine dei giornalisti della Campania e in ultima analisi mi chiese di scrivere già un pezzo ed inviarlo quanto prima in modo da poterlo pubblicare sul numero del giornale che stava per uscire.
Il premio ricevuto
Ricordo che una volta tornata a casa scrissi ed inviai subito il pezzo parlando del disagio relativo alla diversa abilità integrata male con la società.
Tramite questo giornale ho scritto vari pezzi tra i quali anche un romanzo attraverso il quale ho ricevuto un premio in denaro ed una targa in memoria di Elena Giuliano. Devo però dire che la soddisfazione più grande l’ho ricevuta quando ho potuto avere tra le mani il tesserino da giornalista pubblicista riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti della Campania.
Giornale e web radio
Causa Covid che ci ha colpiti negli ultimi anni il giornale non viene più stampato a scadenza fissa, ma in occasione di eventi speciali: ad oggi abbiamo una web radio dove vengono caricate molte dirette di attualità ed altro ma anche un sito ed una pagina Facebook dove vengono caricati gli articoli di tutti i redattori.
Le verità scomode
Che dire ancora: per far capire bene la sensazione che si prova quando qualcuno ti dà modo di esprimerti liberamente, ascoltandoti bisognerebbe viverla.
La bellezza di questo giornale o meglio una delle tante è che non va in edicola e quindi si scrive la verità anche e soprattutto quella che a volte è più scomoda.
Ho avuto modo di frequentare la redazione personalmente e di interfacciarmi con realtà sociali e pensieri sinceri quanto veri che spesso oggi sono ben lontani dal giornalismo dei mezzi di comunicazione di massa.
L’importanza di scrivere
Ad oggi non sono più presente in redazione ma continuo a collaborare da casa quindi questo vi fa capire quanto sia la scrittura per me importante perché la vivo come valvola di sfogo davanti ai tanti problemi quotidiani e mi fa piacere constatare come questo è stato compreso da tutta la redazione che appunto anche se non più in presenza mi da ancora la possibilità di scrivere.
Una piccola luce
La specialità di questo giornale sta nella verità scritta da persone speciali nella loro diversità perché ad oggi sono convinta che specialità e semplicità sono unite proprio in quella che la società chiama diversità per ammettere un limite personale ma ad oggi siamo ben fieri di essere anche solo una piccola luce nel buio del limite umano.
Il coraggio di raccontare
Chi ama lo fa in vari modi, chi urla è chi ama di più, chi scrive è chi ha il coraggio di mettere su carta le proprie sensazioni che diversamente rimarrebbero inascoltate, possibilità che mi è stata data da questa testata alla quale sarò sempre grata.