Un richiamo sulla fondamentale importanza della collaborazione e della sinergia tra tutti gli attori del sistema giustizia, ponendo l’accento sull’essenziale contributo dell’Avvocatura per il miglioramento e il rafforzamento dell’intero sistema legale italiano. È quanto ha fatto ieri il Capo dello Stato Sergio Mattarella nel messaggio inviato al Presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2024, un anno particolarmente impegnativo per Mattarella durante il quale“ dovranno trovare compiuta attuazione le recenti riforme processuali, che investono tutti gli ambiti del sistema giustizia, legate, fra l’altro, agli obiettivi fissati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Ruolo cruciale
Dunque, in un momento caratterizzato da sfide senza precedenti e da una necessità impellente di rinnovamento e miglioramento del sistema giustizia, il Presidente ha evidenziato il ruolo cruciale che spetta all’Avvocatura. Nelle sue parole, ha sottolineato l’importanza di un dialogo costruttivo tra tutti gli operatori del settore, sottolineando che l’Avvocatura “riveste un ruolo fondamentale per l’affermazione e l’avanzamento dei diritti nell’ambito dei bisogni espressi dalla collettività”.
Il Capo dello Stato ha riconosciuto il ruolo fondamentale che svolgono magistrati e avvocati che “insieme, in una convergenza di sforzi, nella comune cultura della giurisdizione e delle garanzie, contribuiscono a dare concretezza al diritto nel quadro costituzionale, nell’interesse della collettività”.
Giustizia celere ed equa
Durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, tenutasi a Palazzo Venezia, a Roma, Francesco Greco ha colto l’occasione per ‘mettere sul tavolo’ un tema cruciale per il sistema giudiziario italiano: l’urgente necessità di intervenire sul numero dei magistrati in servizio come unico strumento per rendere la giustizia celere ed equa paventata dal Ministro Carlo Nordio e che trova il Presidente del Consiglio nazionale forense d’accordo, anche se ieri ha espresso alcune perplessità riguardo alle ipotesi di reclutamento straordinario tramite un concorso. “Auspichiamo, invece, che vengano banditi nuovi concorsi, questo sì in modo straordinario, eliminando l’autografia degli elaborati e prevedendo l’uso di computer per la scrittura dei compiti, onde accelerare i lavori delle commissioni e consentire agli aspiranti di poter scrivere direttamente a video, come oggi tutti facciamo”. Per Greco i nuovi concorsi avranno un tempo di definizione più lungo rispetto al reclutamento straordinario, “ma pensiamo che i magistrati vadano selezionati con un unico criterio”, ha aggiunto. Il numero uno del Cnf ha quindi sollevato un altro argomento di fondamentale importanza per il futuro della giustizia: l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel processo decisionale giudiziario. “Sono consapevole del fatto si tratti di una grande opportunità per il generer umano”, ha detto, “ma non per questo deve sostituire la mente umana in questo campo. E perché ciò non accada chiediamo che sia vietato l’uso della macchina intelligente e degli algoritmi per scrivere i provvedimenti giudiziari. A pena di nullità del provvedimento”.