Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presieduto ieri pomeriggio una riunione straordinaria del G7 che si è tenuta in videoconferenza. Il premier non ha nascosto i timori di una crisi che rischia di innescare nuovi conflitti. “Esprimiamo forte preoccupazione per una destabilizzazione ulteriore della regione e continuiamo a lavorare per evitarla”, ha esordito Giorgia Meloni. A conclusione del vertice dei leader dei sette Paesi è stata diffusa una dichiarazione congiunta che “condanna fermamente il lancio di droni e missili dall’Iran, ribadendo pieno sostegno alla sicurezza di Israele. I G7 hanno sottolineato l’esigenza di evitare un’ulteriore escalation, invitando le parti ad astenersi da azioni volte ad acuire la tensione nella Regione”.
Meloni: ferma condanna
“Il Governo italiano ribadisce la condanna agli attacchi iraniani contro Israele e esprime forte preoccupazione per una destabilizzazione ulteriore della regione”, ha sottolineato il presidente del Consiglio. “Rafforzeremo la nostra cooperazione per porre fine alla crisi a Gaza”. hanno inoltre evidenziato i leader del G7, “anche continuando a lavorare per un cessate il fuoco immediato e sostenibile e per il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, e forniremo maggiore assistenza umanitaria ai palestinesi bisognosi.” Infine nel documento conclusivo si conferma l’ipotesi di una azione comune: “continueremo a lavorare per stabilizzare la situazione ed evitare un’ulteriore escalation. In questo spirito, chiediamo che l’Iran e i suoi alleati cessino i loro attacchi, e siamo pronti ad adottare ulteriori misure ora e in risposta a ulteriori iniziative destabilizzanti.”
L’impegno dell’Unione
Oltre ai leader di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti d’America, hanno partecipato alla videoconferenza il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e la numero uno della Commissione Ursula von der Leyen. “Tutte le parti devono dar prova di moderazione”, ha commentato Charles Michel, “Continueremo tutti i nostri sforzi per lavorare verso la riduzione della tensione. Porre fine alla crisi a Gaza il prima possibile, in particolare attraverso un cessate il fuoco immediato, farà la differenza. La situazione in Medio Oriente, compreso il Libano, sarà discussa al Consiglio europeo della prossima settimana”.
Tajani: invito alla prudenza
Preoccupazione e moderazione è stata espressa dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, “Credo che il G7 invierà un messaggio di prudenza pur condannando l’attacco iraniano, inviterà alla prudenza e sono convinto anche che ci sarà un messaggio per un cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza in modo da poter permettere la liberazione degli ostaggi e di portare aiuti alimentari alla popolazione civile”.
Prossimo vertice a Capri
”Nel frattempo stiamo organizzando il G7 degli Esteri”, ha aggiunto il capo della diplomazia italiana riferendosi all’evento previsto a Capri dal 17 al 19 aprile, “Io incontrerò martedì sera il ministro degli Esteri Canadese, incontrerò mercoledì Blinken e poi mercoledì sera, giovedì e venerdì a Capri ci sarà il G7 degli esteri. Il primo e fondamentale punto all’ordine del giorno sarà la situazione in Medio Oriente. Dobbiamo lavorare assolutamente per una de-escalation: abbiamo una grande responsabilità, non è facile, ma dobbiamo essere determinati e quindi cercare di essere sempre più costruttori di pace”.
Il contingente italiano
“Voglio rassicurare i nostri cittadini che hanno familiari che sono o nel contingente militare o che vivono in Israele o che vivono a Teheran: i nostri militari sono al sicuro”, ha ribadito Tajani, “Il ministro degli Esteri iraniano mi ha assicurato che non ci sarebbe stata nessuna azione che avrebbe potuto colpire i nostri militari e che c’era grande rispetto per il nostro contingente”. Tajani infine ha aggiunto di aver “convocato tutti gli ambasciatori dei Paesi arabi e dei Paesi musulmani per fare il punto della situazione”.
Ue: attacco ingiustificato
I commenti dei leader europei e dell’Unione. Per Roberta Metsola, Presidente dell’Europarlamento: “gli attacchi senza precedenti di droni e missili da parte dell’Iran contro Israele rappresentano una grave escalation” che “rischia di innescare ulteriore caos in tutto il Medio Oriente”. Il ministro degli Esteri francese, Stéphane Séjourné “condanna con fermezza.” Il cancelliere tedesco Olaf Scholz dice: “l’attacco aereo sul territorio israeliano lanciato stasera dall’Iran è irresponsabile e ingiustificabile. L’Iran rischia una conflagrazione.” Infine il premier spagnolo Pedro Sanchez ha condannato l’attacco di Teheran e ha esortato “responsabilità e moderazione”.
Renzi: dov’è la politica?
I leader dei partiti italiani delle opposizioni sullo stesso piano del Governo: la segretaria del Pd Elly Schlein ha contattato Palazzo Chigi per ricevere aggiornamenti e ha dichiarato: “l’attacco iraniano a Israele va condannato con forza. L’impegno della comunità internazionale dev’essere tutto teso a evitare l’escalation, far cessare il fuoco e a costruire la pace in Medio Oriente. Su questo ho già sentito la premier Meloni per esprimere tutta la nostra preoccupazione e offrire collaborazione nell’interesse dell’Italia.” Matteo Renzi di Italia Viva ritiene che “siamo solo a metà del guado e non si vede la politica.” Giuseppe Conte, leader dei 5Stelle sprona la comunità internazionale a mobilitarsi e dice che “questa spirale di violenza va fermata subito, prima che sia troppo tardi.”
+Europa: riferire al Parlamento
Carlo Calenda di Azione esprime solidarietà a Israele e aggiunge sull’Iran: “ricordiamoci che sono nemici di Israele tanto quanto sono nemici dell’Occidente tutto.” Critica la posizione dalla Sinistra espressa dal co-portavoce Angelo Bonelli: “non ho problemi a condannare il lancio missili e droni da parte dell’Iran. La nostra è una coerenza in materia di rispetto di diritti umani che non guarda in faccia nessuno”. Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa, ha chiesto che i ministri Tajani e Crosetto riferiscano al Parlamento “anche in considerazione della presenza di militari italiani in aree critiche come il confine tra Israele e Libano.”