domenica, 17 Novembre, 2024
Esteri

La notte della rappresaglia. Iran lancia 400 missili contro Israele

Idf: il 99% intercettati. Netanyahu: risponderemo

La rappresaglia dall’Iran contro Israele si è consumata durante la notte con un lancio di centinaia di droni e missili: quasi 400 ordigni in un attacco che è durato più di cinque ore. Secondo Israele il 99% di essi è stato intercettato e abbattuto, grazie anche al supporto di Stati Uniti e Gran Bretagna che hanno agito soprattutto nei cieli di Siria e Iraq. Da Teheran si ritengono soddisfatti: “se Israele non commette altri errori, la questione è chiusa”, hanno fatto sapere gli Ayatollah. Il capo delle Forze Armate iraniane, inoltre, ha dichiarato che “sono stati raggiunti tutti gli obiettivi.” L’attacco era in risposta alla distruzione del consolato iraniano a Damasco, dove è rimasto ucciso un comandante pasdaran, che Israele aveva rivendicato nelle scorse settimane. Dal Presidente Usa, Joe Biden, prima dell’inizio dei lanci erano arrivate chiare dichiarazioni di sostegno a Israele, condannando “nei termini più duri” l’attacco “senza precedenti” dell’Iran e ribadendo il sostegno “incrollabile.” E alla fine, in una conversazione con il premier israeliano, Biden ha definito l’azione di difesa “una vittoria”, ha ribadito che gli Stati Uniti non parteciperanno ad alcuna, eventuale, operazione offensiva, e ha detto a Netanyahu: “hai avuto una vittoria, prendila”.

Un primo bilancio

L’Idf, l’esercito israeliano ha fatto un primo bilancio: 400 tra missili balistici, da crociera e droni, sono stati lanciati contro Israele. Una pioggia di ordigni sincronizzati che aveva il compito di saturare le capacità di reazione della difesa aerea. Alla rappresaglia da Teheran, denominata: “Promessa mantenuta” hanno collaborato anche la Siria, il Libano (Hezbollah) e l’Iraq. Sono stati lanciati e abbattuti 185 droni kamikaze, 36 missili da crociera, 110 missili balistici (103 intercettati). Danni sono stati registrati in una base militare nel Negev. Secondo la Croce rossa israeliana, un bambino di 10 anni sarebbe stato ferito gravemente ad Arad, città del Sud di Israele ai bordi del deserto del Negev. Tutti i paesi che avevano chiuso lo spazio aereo l’hanno riaperto.

Ora soluzione diplomatica

Teheran in questo modo ha reagito a un attacco di Israele, tutelando la propria reputazione, ma ha anche evitato un’escalation della guerra in Medio Oriente. “La questione può considerarsi chiusa così”, ha detto la rappresentanza iraniana all’Onu, “ma se il regime israeliano commetterà un nuovo errore, la risposta sarà considerevolmente più dura”. Teheran ritiene che l’attacco rientri “nell’esercizio del diritto all’autodifesa e in risposta alla ricorrente aggressione militare di Israele.” Il premier israeliano Netanyahu, da parte sua, ha detto che Israele risponderà a quanto avvenuto durante la notte, ma il Presidente Biden e tutta la diplomazia internazionale insiste per una soluzione negoziata. Questa sera, alle 22 (alle 16 di New York), è convocata una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu in seduta straordinaria mentre la Casa Bianca ha chiesto una riunione con i leader del G7 per “coordinare una risposta diplomatica unitaria allo sfrontato attacco dell’Iran.”

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