“Lo shift modale del 10% della mobilità in auto alla mobilità in autobus eviterebbe ogni anno oltre 200 decessi per incidenti stradali.” Lo sostiene l’Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori (Anav), secondo la quale “negli ultimi tempi il dibattito sulla sicurezza dei mezzi di trasporto pubblico ha assunto un’importanza sempre maggiore, in alcuni casi catalizzando l’attenzione dell’opinione pubblica”, soprattutto per la frequenza di incidenti eclatanti: dal bus caduto da un cavalcavia di Mestre allo scontro tra autobus a Monte Mario, a Roma della scorsa settimana.
Autobus mezzi più sicuri
In questo scenario, gli autobus a volte sono stati “impropriamente percepiti” come pericolosi, “nonostante il ruolo fondamentale che svolgono nel garantire la mobilità di oltre 10 milioni di passeggeri ogni giorno nel nostro Paese”, dice il presidente di Anav Confindustria, Nicola Biscotti, che, invece, sottolinea come “gli autobus sono i mezzi di gran lunga più sicuri su strada e rimangono uno dei mezzi di trasporto terrestre più sicuri alla stessa stregua del trasporto ferroviario.” La mera realizzazione dell’obiettivo previsto dal Pnrr di shift modale del 10% della motorizzazione privata al trasporto pubblico – spiega il presidente Anav – comporterebbe non solo la riduzione dell’1,7% delle emissioni inquinanti complessive, ma anche una riduzione di circa il 7% del totale dei decessi a causa degli incidenti stradali, che nell’anno 2022 sono stati 3.159.
Mortalità 30 volte meno
dell’auto Secondo il dato evidenziato dall’ultimo rapporto Anav, nel 2022 i livelli di mortalità sono paragonabili a quelli del treno e di 30 volte inferiori a quelli dell’auto privata. Anav sostiene anche che a ribadire la sicurezza dell’autobus interviene il “Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030” dell’aprile 2022 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti secondo il quale “l’autobus costituisce il mezzo più sicuro tra quelli su strada, tant’è vero che chi viaggia in autobus ha un rischio di essere coinvolto in un incidente stradale di gran lunga inferiore a quello tipico di chi viaggia in automobile. In generale, investire favorendo l’uso del trasporto pubblico equivale a investire in sicurezza stradale”.
Le linee guida
“Esistono – spiega ancora Biscotti – chiare linee guida e protocolli nella gestione del trasporto con autobus, discendenti anche dalle norme comunitarie e del codice della strada: ovvero la revisione annuale del veicolo per le motorizzazioni, le dotazioni per sicurezza attiva e passiva presenti a bordo pari o superiori a quelle delle auto (sistema di controllo automatico della frenata, cruise control adattivo, avviso cambio corsia, sistema di protezione dell’utenza stradale debole, lotta al fuoco sempre più sofisticata e obbligatoria, ecc.) e la guida da parte di conducenti professionali in possesso di patente professionale e carta di qualificazione conducente, regole su orario di guida molto stringenti, visite periodiche e controlli annuali, tasso alcolemico “0”, formazione guida sicura, eccetera.”