Funzionari del governo degli Stati Uniti si sono recati a Città del Messico per svolgere discussioni approfondite con i rappresentanti del Presidente venezuelano Nicolás Maduro riguardo agli aspetti critici del processo elettorale in Venezuela. Un portavoce della Casa Bianca ha confermato ufficialmente l’avvenuto incontro, che si è concentrato specificatamente sulle imminenti elezioni fissate per il 28 luglio. Vi è l’avvertimento da parte degli USA che, in assenza di un rispetto concreto degli impegni presi per garantire elezioni libere e giuste, potrebbero essere ripristinate le sanzioni nel settore petrolifero nei confronti del regime di Maduro. L’opposizione venezuelana sta incontrando diversi ostacoli nel suo percorso, tra cui emerge il divieto imposto alla candidatura di Maria Corina Machado.
I dialoghi
Daniel Erikson, un veterano diplomatico, ha presieduto la delegazione statunitense nei dialoghi, ma non sono stati rivelati dettagli aggiuntivi riguardanti possibili sanzioni o progressi significativi nei colloqui. Dall’altro lato, le autorità venezuelane non hanno rilasciato commenti ufficiali; nel frattempo, l’amministrazione Biden sta valutando attentamente le proprie opzioni strategiche prima di una scadenza critica fissata per il 18 aprile. Un precedente accordo elettorale aveva stabilito di garantire determinati diritti all’opposizione. In questo contesto, l’amministrazione attuale degli Stati Uniti sta adottando un approccio diverso rispetto a quello del precedente presidente Donald Trump, con una marcata attenzione a non intensificare le tensioni. Esiste una crescente preoccupazione che l’applicazione di sanzioni possa avere ripercussioni dirette sui prezzi globali del petrolio e possa esacerbare la crisi migratoria nella regione. In risposta diretta al divieto imposto alla candidatura di Machado e agli arresti di attivisti dell’opposizione, gli Stati Uniti hanno deciso di reimporre sanzioni mirate.