sabato, 16 Novembre, 2024
Esteri

Dengue, oltre 3 milioni di casi in Brasile. In Italia 117 casi confermati

Il Brasile ha toccato la soglia dei 3 milioni di casi di Dengue nel 2024, arrivando a registrare più di 1100 decessi, secondo i dati diffusi dal ministero della salute brasiliano. Il numero dei contagi è ormai quasi un milione e mezzo in più rispetto all’intero 2023 e un numero quasi sei volte superiore allo stesso periodo dello scorso anno. La mortalità in Brasile dovuta a questa malattia virale, trasmessa principalmente dalle zanzare del genere Aedes, è stabile allo 0,4%. In Italia i dati relativi al periodo 1° gennaio-8 aprile 2024, rilevati dal Sistema di Sorveglianza nazionale delle arbovirosi e pubblicati nel sito dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), indicano 117 casi confermati di Dengue. L’Istituto Superiore di Sanità spiega che “tutti i casi sono associati a viaggi all’estero, età mediana di 42 anni, 50% di sesso maschile e nessun decesso”. Nel bollettino si registra inoltre “1 caso confermato di Zika Virus (associato a viaggio all’estero, nessun decesso); 3 casi confermati di Chikungunya (tutti associati a viaggi all’estero, età mediana di 46 anni, 67% di sesso maschile, nessun decesso); 1 caso confermato di infezione neuro-invasiva – TBE (autoctono, nessun decesso); nessun caso di Toscana Virus”.

Perché se ne parla

Nel 2023 sono stati riportati più di 6 milioni casi e più di 6000 morti per la febbre Dengue in 92 paesi/territori in tutto il mondo (https://www.ecdc.europa.eu/en/dengue-monthly). A livello globale, le Americhe risultano essere le più colpite, con importanti epidemie dovute alla circolazione di tutti e 4 i sierotipi (DENV-1, DENV-2, DENV-3, DENV-4). Anche nel 2024, in particolare in Brasile e Argentina, sono documentate decine di migliaia di infezioni da DENV (virus Dengue), questo ha portato le autorità italiane ad alzare il livello di vigilanza in porti e aeroporti. Nell’Europa continentale i primi casi di Dengue autoctoni, dunque non associati a viaggi in paesi endemici, sono stati rilevati a partire dal 2010 in Croazia e Francia. Nel 2023 sono stati documentati contemporaneamente diversi episodi di trasmissione autoctona in tre Paesi membri dell’Unione Europea con oltre 100 casi segnalati di infezione umana: in Francia (43 casi), Spagna (3 casi) e Italia (82 casi). In Italia, come nel resto d’Europa, la Dengue è presente principalmente come malattia di importazione associata a viaggi (nel 2023 in Italia sono stati notificati 280 casi confermati di infezione associati a viaggi internazionali a fronte degli 82 autoctoni).

Come funziona la Sorveglianza

L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea l’importanza di rafforzare la consapevolezza generale del rischio che rappresenta questo patogeno, in particolare quando ci si reca in luoghi in cui la probabilità di contrarre questa malattia è più elevato. Inoltre, è rilevante per gli operatori sanitari essere consapevoli che si possono verificare focolai di DENV in Italia in modo da considerare la possibilità nell’ambito del processo diagnostico. In Italia, la Sorveglianza per virus Dengue è attiva tutto l’anno e non solo per eventuali casi trasmessi sul nostro territorio, ma anche per la sorveglianza di casi contratti in paesi endemici/epidemici per questa malattia. La trasmissione in Italia dipende dall’attività del vettore che è in grado di trasmettere l’infezione all’uomo. Il periodo in cui questa attività è più elevata, quindi è più possibile la trasmissione, è dalla primavera all’autunno. Per questo motivo la Sorveglianza viene intensificata in questi mesi. Le misure di contrasto sono definite in Italia dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi, pubblicato dal Ministero della Salute, che prevede attività di comunicazione, formazione, sorveglianza, prevenzione della trasmissione tramite sostanze biologiche di origine umana (sangue, emocomponenti, cellule, tessuti, organi) e contrasto al vettore.

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