Il valore aggiunto della ristorazione italiana nel 2023 ha segnato un significativo aumento, ammontando a 54 miliardi di euro a prezzi correnti. Si tratta di un dato positivo, che riflette un recupero del +3,9% rispetto al periodo pre-Covid, indicando chiaramente che il settore ha superato la voragine generata dall’emergenza pandemica ed è proiettato verso una fase di crescita e rinascita. L’incremento del valore aggiunto è accompagnato da una spinta agli investimenti senza precedenti nel settore. Nel 2023, circa un imprenditore su due ha investito nel rinnovo del parco attrezzature e nel potenziamento degli strumenti digitali, evidenziando una chiara volontà di adattarsi alle nuove esigenze del mercato e di migliorare l’efficienza operativa.
Per il 2024, le imprese della ristorazione annunciano un piano di investimenti che sfiora i 4 miliardi di euro, confermando l’orientamento del settore verso la sostenibilità e l’innovazione. Il trend verso la sostenibilità si manifesta attraverso il controllo dei consumi energetici e il rispetto dell’ambiente, adottato da circa il 90% dei ristoranti e bar, mentre l’innovazione è evidenziata dall’introduzione di strumenti digitali all’interno dei locali da parte dell’80% delle imprese.
Altre sfide da vincere
Questi dati emergono dal ‘Rapporto Ristorazione 2024’ curato da Fipe-Confcommercio, che fornisce una panoramica esaustiva dello stato attuale del settore e delle prospettive future. Il Presidente Lino Enrico Stoppani ha sottolineato l’importanza di questi risultati e delle prospettive positive per il futuro del settore, nonostante le sfide legate all’inflazione e all’incertezza geopolitica. Il rapporto evidenzia anche il buon andamento della spesa delle famiglie nella ristorazione, che ha raggiunto la soglia dei 92 miliardi di euro nel 2023, superando abbondantemente i livelli pre-pandemia e recuperando significative quote di mercato rispetto al consumo domestico.
Nonostante una leggera contrazione nel numero di imprese rispetto all’anno precedente, il settore della ristorazione rimane dinamico, con oltre diecimila nuove imprese che hanno avviato l’attività nel 2023. Ma il tasso di sopravvivenza delle nuove imprese rimane una sfida, con solo il 50% di esse che supera la soglia dei cinque anni di attività.
Numeri positivi
Il rapporto evidenzia anche la diversità del panorama imprenditoriale, con il 28,9% delle imprese gestite da donne, il 12,9% guidate da giovani under 35 e oltre 50mila imprese sotto il controllo di imprenditori stranieri. Dal punto di vista dell’occupazione, il 2023 è stato un anno positivo, con 1,4 milioni di addetti nel settore della ristorazione, in crescita del 6,4% rispetto al 2022 e del 2,3% rispetto al 2019. La forma prevalente di lavoro nel settore è rappresentata dai contratti a tempo indeterminato, che costituiscono il 58,5% dei rapporti di lavoro.